"Siamo sbalorditi, non capiamo come dalla tolleranza zero si arrivi a vessare i commercianti con multe su quello che succede all’interno delle loro attività", lo rende noto Vitaliano Mongiardo dirigente Confesercenti.
"Oggi si acclama l’ uso del pugno duro. Vogliamo ricordare che ancora ad oggi non ci sono certezze di quando arriverà il nuovo decreto per i ristori. La crisi di governo ha rallentato le procedure, eppure non si arriva a capire che chi resta aperto non può subire anche multe e pressioni mentali; chi oggi riesce a fare impresa meriterebbe lodi, invece si ritrova a ricevere sanzioni. Occorrerebbe la regola del “buon senso”, utilizzando la filosofia dell’autovelox nel rapporto tra cittadino e Stato che dovrebbe insegnare qualcosa; ricordo che l’autovelox viene segnalato per indicare la sua presenza, per far rallentare e fare in modo di tutelare e non sanzionare. Tra i commercianti e i ristoratori della città regna una grande incertezza eppure da “Grandi Eroi” si rigenerano e fanno i miracoli per alzare la serranda e creare e mantenere possibilità occupazionali", continua Mongiardo.
"Siamo consapevoli ormai, che ”NOI” siamo gli artefici dell’economia sul territorio in quanto abbiamo capito che aspettare l’aiuto non può essere la via d’uscita, altresì non possiamo minimamente restare passivi a logiche di durezza quando abbiamo dimostrato con manifestazioni pacifiche il nostro “URLO” in precedenza. Non abbiamo percepito quello che ci era stato promesso e che serviva; è opportuno ricordare che l’ultima trance ristori è arrivata a settembre scorso per molti, giusta a pagare le spese vive per costi fissi. Infine, altra nota dolente sta nel ritardo della cassa integrazione per i nostri dipendenti. Visto che il futuro risulta incerto per tutti, siamo molto preoccupati per come la nostra Regione Calabria sta gestendo il piano delle vaccinazioni, ultimi in tutta Italia. I dati ci fanno capire che la strada di una nuova chiusura sarà imminente pertanto con l’economia debole attuale sarà un massacro; bisognerebbe pensare prima a dare veri ristori a tutti, indistintamente dai codici ATECO e dare attenzione alla categoria dei liberi professionisti in quanto tutti devono avere la possibilità di poter stare a casa e avere la tranquillità di gestire le proprie famiglie", prosegue.
"Ad un anno dall’inizio della pandemia ci ritroviamo in questo stato non per colpa del commerciante o del ristoratore ma sicuramente per chi ha obbligo di gestire la pandemia, tutti nessuno escluso. Ci hanno chiesto sacrifici e li abbiamo fatti, noi chiediamo almeno “BUON SENSO” in questo momento, ben vengano i controlli e presenza delle Forze dell’Ordine, le quali devono essere da deterrente nei confronti di chi non rispetta le regole. Non staremo a guardare passivi ad atti che sembrano soprusi in questo momento delicato, la piazza la sappiamo utilizzare manifestando il nostro dissenso con il nostro modo che ci ha contraddistinto nel recente passato. Sarebbe ideale pensare a sviluppare nuove strategie per veicolare l’economia e l’ utenza locale ampliando la possibilità agli esercizi commerciali di lavorare in piena sicurezza e sinergia. Insieme si può creare la condizione di migliorare la situazione dando la possibilità di riuscire a spostare l’economia anche nelle zone dove si soffre maggiormente lo svuotamento della città", conclude.
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