Tombe svuotate e cadaveri distrutti nel cimitero di Tropea: tre arresti per associazione a delinquere

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Il procuratore Camillo Falvo
  08 febbraio 2021 09:18

La Guardia di Finanza di Vibo Valentia ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vibo Valentia, come richiesto dalla locale Procura della Repubblica, nei confronti di 3 soggetti indagati per i reati di associazione a delinquere, violazione di sepolcro, distruzione di cadavere, illecito smaltimento di rifiuti speciali cimiteriali e peculato, commessi all’interno del cimitero di Tropea.

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Le indagini, dirette dal Procuratore della Repubblica, Camillo Falvo, e dal Sostituto Procuratore, Concettina Iannazzo, eseguite dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Vibo Valentia, hanno consentito di porre fine al programma criminoso realizzato dai tre soggetti arrestati: Francesco Trecate, di 62 anni,  Salvatore Trecate, di 38 anni, figlio di Francesco, già noti alle Forze dell'ordine per diversi precedenti di polizia, e Roberto Contartese, di 53 anni, incensurato, tutti di Tropea.

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Le investigazioni, avviate d’iniziativa, scaturiscono dallo sviluppo di molteplici, precisi e convergenti elementi informativi acquisiti da pattuglie in servizio di pubblica utilità “117” e di controllo economico del territorio, che hanno determinato l’avvio di un’attenta e costante attività di osservazione nei confronti dei tre soggetti, che svolgevano la loro attività lavorativa all'interno del cimitero di Tropea, il primo dei quali percepiva il reddito di cittadinanza mentre il secondo l’indennità di disoccupazione.

I tre indagati, senza alcuna autorizzazione ed in totale spregio di qualsiasi disposizione contenuta nel regolamento di polizia mortuaria comunale, avrebbero eseguito numerose estumulazioni illegali, al fine di conseguire, con ogni probabilità, illeciti profitti, assicurando ai congiunti di persone defunte l’utilizzo di loculi per la sepoltura, resi improvvisamente disponibili, eliminando, senza averne titolo, i poveri resti mortali rimasti di altre persone già sepolte da anni, approfittando della situazione di grave carenza di posti liberi che da molto tempo esiste presso il Cimitero di Tropea.

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