Grossi guai a Reggio Calabria. Disavanzo più alto di quanto previsto (e scritto nei bilanci) e "nuovo" maxi debito verso la Regione. La sezione controllo della Corte dei Conti preannuncia, di fatto, un default scampato per il rotto della cuffia circa un anno fa ma il cui spettro ripiomba pericolosamente a Palazzo San Giorgio. Nella delibera n. 17 del 2020, i giudici contabili parlano di "dissesto fattuale, sebbene non formalmente dichiarato".
A galla è emerso il maxi-debito nei confronti della Regione per l'acqua da circa 65 milioni per le tariffe degli anni scorsi. "Dopo il formale riconoscimento di un debito fuori bilancio di 64.974.388,27 euro, il Comune ha previsto una copertura finanziaria solo per un importo di due milioni di euro (rate del 2020 e del 2021), mentre per la restante somma pari a 62.974.338,27 euro non è stata prevista alcuna copertura finanziaria, né l’iscrizione a residuo passivo tra le scritture contabili del Comune". La procedura prende le mosse dalla verifica dei rapporti crediti-debiti già visto nel giudizio di parifica del bilancio regionale rispetto ai comuni capoluogo. Per la Corte dei Conti quella passività non è stata iscritta a bilancio e le rate del piano di rientro (concordato con la Cittadella) senza coperture.
Oltre al buco nell'acqua, i giudici contabili hanno rilevato "un extradeficit di 328.635.504,62 euro". Più del doppio rispetto ai 143,3 milioni dichiarati. Il sindaco Falcomatà ha già promesso battaglia per evitare il dissesto. Ovviamente il piano di riequilibrio dovrà essere cambiato.
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