Il Tribunale di Sorveglianza di Firenze, con ordinanza del 13 marzo 2024, ha accolto il Reclamo proposto dall'avvocato Sandro D'Agostino e ha dichiarato cessata la pericolosità sociale di Salvatore La Rosa (Tropea, cl. 68), il quale torna completamente libero senza alcuna ulteriore forma di controllo.
Al momento della scarcerazione dal penitenziario di Livorno, La Rosa si vedeva irrogare dal locale Ufficio di Sorveglianza la libertà vigilata per anni 3. Il Magistrato riteneva, difatti, ancora attuali i contatti con la criminalità organizzata, evidenziando un quadro di particolare allarme sociale, discendente dalle condanne riportate da La Rosa (già condannato per omicidio aggravato dalle modalità mafiose, estorsione aggravata, violazione della disciplina in materia di armi) e dalle frequentazioni del predetto.
La difesa, nel proporre reclamo, ha attivato una serie di indagini difensive volte a demolire la ricostruzione delle informazioni di pubblica sicurezza che, contrariamente al vero, davano conto di attuali contatti con soggetti ritenuti contigui a consorterie criminali di ndrangheta, dimostrando come si trattasse invece di soggetti assolutamente incensurati e, perlopiù, legati da vincoli di parentela. Tra i numerosi documenti presentati vi era anche il Decreto con la quale la Corte di Appello di Catanzaro revocava in data 12 ottobre 2023 la misura di prevenzione della sorveglianza speciale.
Il Tribunale di Sorveglianza di Firenze ha, pertanto, preso atto, anche in virtù degli approfondimenti istruttori disposti nel corso delle udienze dedicate alla trattazione del reclamo, di una realtà profondamente diversa da quella descritta nel provvedimento impugnato, registrando come non fossero presenti elementi che potessero connotare come attuale la pericolosità sociale di La Rosa e dichiarando cessata la misura della libertà vigilata.
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