Smaltite le feste con il calendario a tinte rosse e arancioni, il governo ha appena adottato un provvedimento ponte fino al 15 gennaio. Tuttavia, già a partire dall'11 gennaio si tornerà al sistema 'classico' delle aree colorate. La Calabria rischia (come minimo) la zona arancione. La giornata chiave sarà quella dell'8 gennaio quando si riunirà la Cabina di Regia che deciderà le cromature per le regioni a seconda dell'andamento del contagio nella settimana dal 28 dicembre al 3 gennaio, a cui seguirà l'ordinanza del ministro della Salute che resterà in vigore quindici giorni. E' una questione di 'scenari'.
LE MODIFICHE NEL DECRETO SUGLI SCENARI E LE CONSEGUENTI MISURE RESTRITTIVE- La Calabria ' in proiezione' sarebbe già nella fascia arancione, infatti l’ultimo monitoraggio (l’Rt calabrese era pari a 1,09) classificava la regione nello scenario 2. Proprio le modifiche contenute nel decreto appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale hanno modificato i criteri per far scattare le misure più restrittive rispetto all'area gialla. Infatti, a differenza di quanto accaduto finora quando la zona arancione si configurava con lo scenario di tipo 3 (Rt da 1,25 a 1,5) e la zona rossa con lo scenario di tipo 4 (Rt maggiore di 1,5), adesso con lo scenario di tipo 2 si entrerà in area arancione e con quello di tipo 3 e 4 in area rossa.
LE MISURE FINO AL 15 GENNAIO- Il nuovo decreto varato dal governo sulle misure per limitare la diffusione del Covid-19 accompagnerà l’Italia dal 7 fino al 15 gennaio, data di scadenza dell’ultimo Dpcm del 3 dicembre scorso. Almeno fino all’11 gennaio ci saranno regole comuni su tutto il territorio nazionale. Fatto salvo -per i prossimi otto giorni- il divieto di spostamento fra regioni se non per comprovate esigenze, giovedì 7 e venerdì 8 saranno le giornate più libere con tutto il Paese in area gialla. Di conseguenza sarà consentita la mobilità fra comuni della stessa regione e all’interno del proprio comune pur con il coprifuoco dalle 22 alle 5, negozi aperti fino alle 21 (anche nei centri commerciali non essendo pre-festivi o festivi) e attività di ristorazione che possono riprendere il servizio a tavolo fino alle 18. Nelle giornate del 9 e del 10 invece si applicano le misure della zona arancione, quindi stop alla mobilità fra comuni anche della stessa regione se non per comprovate esigenze, a meno che (questa è una deroga confermata dal decreto Natale) non ci si sposti da un comune con popolazione inferiore a 5 mila abitanti nel raggio di 30 chilometri ma non verso un capoluogo di provincia. Attività di ristorazione limitate all’asporto fino alle 22 e alla consegna a domicilio. L'altra deroga, anche se meno estensiva di quella prevista durante le festività, consente nelle zone rosse gli spostamenti una sola volta al giorno (con il limite di due persone, salvo minori di 14 anni o non autosufficienti) verso un'abitazione privata. Tuttavia lo si potrà fare soltanto all'interno del proprio comune e non verso altri della stessa regione. (g.r.)
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