di PAOLO CRISTOFARO
Continua la lunga storia del complesso "Torre del Duca" a San Floro, fatta di buchi neri e strascichi lunghi anni. Dopo una serie di duelli al Tar, col Comune che ha serie difficoltà a raccapezzarsi tra le scartoffie, la vicenda approda al Consiglio di Stato, con ricorso presentato, proprio contro l'Ente comunale da "Torre del Duca S.r.l." e "Teorema S.p.a.". L'ordinanza dei giudici (presidente: Sergio De Felice; estensore: Francesco De Luca) ha stabilito l'acquisizione dell'istruttoria, fissando una nuova udienza il 25 marzo 2021.
Il giudizio presso il Consiglio di Stato ha ad oggetto l’impugnazione della sentenza n. 1711 del 2017 con cui il Tar Calabria, sede di Catanzaro, ha rigettato il ricorso di primo grado proposto contro il diniego di accertamento di conformità relativo al complesso polifunzionale di San Floro. Il primo giudice, a fondamento della propria decisione, sulla base di apposita verificazione acquisita al giudizio, ha ritenuto che il mutamento di destinazione relativo al complesso funzionale per cui è causa, non potesse avvenire con DIA, poiché sarebbe stato necessario un permesso di costruire, atteso il passaggio dalla categoria B alla categoria A come previsto dall'art.57 della LUR 19/2000. Il dispositivo di ordinanza riporta che "Il Comune avrebbe legittimamente denegato l’istanza di accertamento di conformità, necessitando la nuova destinazione d'uso, seppur ammissibile, di una variante al Piano, da sottoporre all'approvazione del Consiglio comunale".
La società appellante si è opposta alla sentenza di primo grado, "deducendo l’insussistenza di opere abusive, nonché, comunque, l’illegittimità e l’inattendibilità della verificazione disposta in primo grado (avente natura valutativa ed espletata senza assicurare il contraddittorio tecnico tra le parti)", segnala il Consiglio di Stato. Il Comune inoltre ha appellato, nella memoria del 27 maggio 2018, facendo riferimento ad una ulteriore pendenza di un ricorso dinnanzi al TAR Calabria, Catanzaro, iscritto al n.r.g. 1281/17, avente ad oggetto l’impugnazione della determina comunale che dichiarava la carenza dei presupposti e dei requisiti riguardanti la SCIA del 16.10.2017 presentata dall’ appellante, sottolineando inoltre che “nella Camera di Consiglio del 14.2.2018, il Collegio ha disposto una complessa attività di verificazione, onerando a tal fine il Provveditorato Opere Pubbliche di Catanzaro e il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco".
La trattazione al Consiglio di Stato, su richiesta degli interessati, è stata rinviata più volte, poiché la disputa al Tar era ancora in corso. Presso il Tribunale Amministrativo della Calabria, difatti, parrebbe ancora essere aperta la partita, dopo la riunificazione di due distinti ricorsi in un'unica trattazione. Intanto, come già riportato su La Nuova Calabria, lo stesso Comune di San Floro, per venirne a capo, ha stabilito la nomina di un tecnico che possa ricostruire la vicenda carta per carta, ricorso per ricorso, problema per problema. Un'operazione di non poco conto. In attesa di acquisire l'istruttoria in maniera completa, intanto, il Consiglio di Stato ha fissato l'udienza per il 25 marzo prossimo.
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