di FRANCESCA FROIO
Una problematica, quella legata al numero consistente ed incontrollato dei cinghiali, al centro di diversi appelli che non smettono di cessare e che pare abbiano trovato finalmente uno spiraglio di luce nell’incontro avvenuto ieri tra il "Comitato Contenimento Cinghiale e Difesa del Territorio" e l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo. Intanto ingenti danni e paura serpeggiano tra coloro che sono le vere vittime: coltivatori ed allevatori lesi e demoralizzati nel profondo. Una problematica non solo ambientale, ma anche sanitaria e adesso economica, quella trattata, perché a farne le spese sono soprattutto coloro che con sacrificio e sudore portano avanti attività agricole, vittime degli animali selvatici sempre più numerosi e violenti. Se l’emergenza Covid- 19 ha già di per sé provocato danni economici, inevitabilmente, anche a questo genere di attività, la problematica dei cinghiali rischia di sferrare il colpo di grazia. Noi de La Nuova Calabria ci siamo recati in una di queste realtà fortemente toccate. Abbiamo ascoltato le parole di chi quei danni li subisce ogni giorno ed ogni giorno è costretto a vedere con i propri occhi vanificati i sacrifici di una vita. Abbiamo camminato immersi in immense distese di grano distrutte e visto le usurate mani di lavoratori accarezzare con dolore qui frutti che mai raccoglieranno.
Il campo danneggiato
“Lavoro questa terra sin da bambino- ci ha raccontato un anziano agricoltore- con sacrificio ed impegno non ho mai smesso di portare avanti questo pezzo di storia famigliare, un po' perché è ciò che ancora mi tiene in vita, un po' perché speravo che questi miei sacrifici potessero essere una preziosa occasione per i miei nipoti, per il loro avvenire” ha raccontato con un filo di voce l’agricoltore proprietario di alcuni terreni nel comune di Sellia Marina.
“Continuo ad alzarmi presto la mattina per lavorare, ma la notte non dormo, tutto questo mi ha tolto il sonno. Mi sento davvero scoraggiato e abbandonato dalle istituzioni e quello che sta accadendo non può sicuramente essere un incentivo al tanto decantato ritorno dei giovani alla terra e alle tradizioni. Ciò che chi di dovere dovrebbe comprendere è che basterebbe un po' più di attenzione per prevenire questo scempio- ha spiegato l’uomo- aumentare la possibilità d’intervento ai selettori e prolungare i periodi di caccia, come accade già in altre regioni- continua- prevenire è meglio per tutti”.
Danni economici, quelli visti con i nostri occhi, ma anche tanta la paura che si avverte camminando in quelle campagne, perché i cinghiali sono sempre dietro l’angolo e rappresentando, dunque, un rischio anche per la vita di chi in quelle terre trascorre gran parte della propria giornata. E mentre scriviamo, da qualche parte, altri imprenditori del settore contano i danni subiti anche questa notte, innalzando un nuovo grido d’aiuto, l’ennesimo, volto a chiedere la messa in atto di un imminente intervento di prevenzione e contenimento del fenomeno in crescita, che rischia di distruggere non solo l’agricoltura in sé ma anche e soprattutto l’agricoltore, da sempre cuore pulsante di questa nostra terra.
Una buca provocata dal passaggio dei cinghiali
Non resta dunque che sperare nella reale concretezza di quanti emerso ieri dall’incontro tra il "Comitato Contenimento Cinghiale e Difesa del Territorio" e l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo. Una strategia concordata, che prevede l’immediata scesa in campo dei selettori e il via al pagamento dei danni 2016.
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