Tra una festa e l'altra con Tina e Peppino Spizzirri Marzo

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images Tra una festa e l'altra con Tina e Peppino Spizzirri Marzo
Martina, Peppino, Tina e Camillo con Lina Gaudio
  27 dicembre 2019 08:15

di GIOVANNA BERGANTIN

Chi pensa che in occasione delle ricorrenze natalizie bisogna finire a tutti i costi con lo spendere esageratamente in regali, addobbi, chincaglierie e pranzi da sfarzo dovrà farsene una ragione perché questa è l’epoca dell’austerità e della sobrietà. Sempre più attenti al binomio alimentazione e salute, adulti e piccini sono tutti alla ricerca del benessere e di rinnovati stili di vita sostenibili, dettati da responsabilità, valori e sapere sociale.

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Tini Spizzirri Marzo

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Ma cosa è cambiato dai nostri genitori ad oggi? Cosa ci prospetta il domani? Difficile prevederlo, non abbiamo la sfera di cristallo per immaginare il futuro e le sue tendenze. Quello che si può fare fin da subito, però, è non perdersi il presente per comprendere il domani. Da questo presupposto nasce l’incontro con Tina Spizzirri Marzo, stimata professionista che ha al suo attivo diversi incarichi nel Comitato Italiano Paralimpico, anche molto impegnata nel sociale. Ci eravamo, negli anni passati, più volte soffermati con la mamma, la compianta Maria Neve, icona di stile e raffinatezza e il fratello Peppino a riscoprire modelli, abitudini, usi della società calabrese d’altri tempi, a raccontare esperienze di famiglia che diventavano narrazione, percorsi di vita.

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Il tavolo di Natale

Oggi, nell’elegante residenza di famiglia, nel cuore pulsante di Cosenza, rimettiamo a confronto i racconti delle feste di una volta che riunivano le famiglie creando lieti e chiassosi momenti di convivialità: il rumore costante dei piatti, le conversazioni che rievocavano una marea di ricordi di nonni e zii, di usanze abbandonate, da riportare nel racconto ai più giovani.  “Cerchiamo di mantenere la tradizione almeno in casa, si arredano gli ambienti, ogni angolo ha la sua Natività, tavoli, candelabri e l’albero esibiscono decorazioni, magari ottocentesche; ma il modo di passare le feste è cambiato perché la struttura familiare è diversa – commenta Tina, mentre attendiamo il caffè. “Prima, con mamma, figlia unica, si viveva insieme ai nonni. Oggi, la mia secondogenita Martina studia medicina all’estero, io vivo con mio figlio Camillo e mio fratello Peppino sta nell’abitazione al piano di sopra. La Vigilia, per non star da soli, siamo andati da un’amica, ma, per festeggiare in armonia il 25 e il 26, grazie alla presenza di tutti noi e di Maria Francesca, la fidanzata di Camillo, abbiamo rinnovato la tradizione. Per Natale è stata ‘zuppa alla santè’, un concentrato di brodo arricchito da varie polpettine e tocchetti di pan fritto con verza o scarola secondo ricetta di nonna e per Santo Stefano, tutti da Peppino, come primo piatto la pasta chjina”.


La Natività

Ed è in queste occasioni che la tavola, saggia guardiana della memoria, rivela i suoi istanti più accoglienti e sereni in cui si può stare insieme per condividere, senza fretta, confidenze ed intimità in una atmosfera che ignora la frenesia dei ritmi della quotidianità.”Nei momenti di festa bisogna mangiare senza eccessi, assaggiare di tutto – consiglia Tina – perché si ha anche la soddisfazione di realizzare e gustare i piatti che non sono di tutti i giorni. Serve, comunque, mantenersi in forma con una attività motoria equilibrata. Ad una certa età non è necessario sfiancarsi o correre, basta una passeggiata quotidiana per stare bene”. Insomma, a casa, tra un invito e l’altro, teniamo d’occhio le calorie: togliamoci gli sfizi, ma dosiamo con rigore le quantità e abbiniamo una costante attività fisica. Basta fare regolarmente mezz’ora a passo lesto per sentirsi subito più in forma.  “Il segreto sta nel variare i percorsi – suggerisce Tina – con calma, senza fretta, non leviamoci il gusto della bellezza che ci circonda. Può rivelarsi un modo carino per visitare o esplorare gli angoli meno conosciuti delle nostre città. E se il Natale è in famiglia il Capodanno si trascorre fuori casa”.  


Angolo dell'albero di Natale a casa Spizzirri Marzo

Tina ha già le valigie pronte per volare nel gran gelo del Baltico con degli amici. “Le nuove generazioni amano incontrarsi con amici, viaggiare, – osserva Tina - cosa sicuramente più stimolante del rituale cenone. Vedere posti nuovi e stare con persone diverse, gratifica. Così come trasformare il tradizionale scambio di regali con attività di servizio per chi è meno fortunato di noi. Si preferisce Natale in famiglia e Capodanno fuori dalle mura domestiche per ritemprarsi in vista dei nuovi impegni”. Il soggiorno fuori casa, immagina Tina, rigenera anima e corpo e, tra il piacere di un pub accogliente e le allegre scorribande di giorno, pronostica un fine anno coi botti.  
 

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