Tradizioni di Calabria: a Davoli Domenico tramanda la Maialatura

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  22 gennaio 2023 11:26

di GIANPIERO TAVERNITI

Puntuale con l’arrivo della neve e del primo freddo secco, immancabile arriva la tradizione della maialatura in terra di Calabria. Nelle zone rurali, collinari e montane  inizia un forte fervore, dove in tantissimi fanno la "festa" al loro maiale che per tutto l’anno hanno allevato in maniera “affettuosa”.

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Come un tempo facevano le famiglie numerose dei contadini, che allevavano nella “Zimba” il loro prezioso suino, stesso che garantiva varie riserve alimentari facilmente conservabili per tutto l’anno, anche oggi si ripete questo ormai rito identitario, quello della maialatura. Al pari dei contadini, anche chi lavora nel settore, compie questo rito come un tempo, di certo osservando al massimo ogni direttiva igienico sanitaria, in condizioni top di massima sicurezza alimentare, visto che trattasi di un giovane, ne consideriamo l’utilità di degnarne nota.

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Un giovane che rimane in Calabria investendo e mettendosi in gioco nel suo campo, senza inventarsi nulla, ma addirittura conservando e tramandando antichissime tradizioni  portando sulla tavola di uno spicchio di Calabria  tra Davoli e Soverato, dei prodotti di qualità e di indiscusso bontà di gusto.

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Anche Domenico dal maiale non getta nulla, dopo la prassi di avere la materia prima pronta per la trasformazione ci confida che questo lavoro, fin da ragazzino era il suo sogno, snocciola con passione “tagliente” , come confeziona le gustose salsicce calabresi, le preziose Soppressate e come riesce a produrre la piccante e gustosa Nduja di Spilinga .

Una passione, un rito, un lavoro che certo porta economia alla terra, che arricchisce la nostra regione , evitando un altro dissanguante viaggio da emigrante che allo stesso tempo ci conserva e ci tramanda l’antica tradizione della maialatura che ci porta sul tavolo e nel paniere, prodotti ricchi di gusto e pregni di speranza per il futuro che dovrà renderci consapevoli delle potenzialità da sfruttare, per evitare un nuovo ciclo di emigrazione e per iniziare un ciclo di sviluppo vero che ognuno di noi nel suo piccolo dovrà allevare al pari di Domenico che ha “allevato “il suo sogno da bambino di essere un vero macellaio ed alla fine ha “adottato” uno degli animali più diffusi che anche i suoi nonni e trisavoli allevavano e producevano dei prodotti eccellenti non solo conservando la tradizione, ma anche creandosi la propria opportunità lavorativa nella sua terra evitandosi di lasciarla come tanti altri ragazzi suoi coetanei e non.

Non resta che complimentarci con Domenico, ringraziandolo per averci accolto, spiegandoci e facendoci entrare a 360° in questo mondo con solo tanti "conservanti "di antiche tradizioni che portano salubrità al gusto e alle tradizioni antiche di una terra legata morbosamente al territorio e alle correlate usanze e tradizioni.

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