Traffico internazionale di alcol etilico, sequestrati 120 mila litri: erano diretti anche a Reggio

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Guardia di Finanza
  05 maggio 2025 08:06

Nell’ambito delle indagini volte al contrasto del contrabbando di prodotti alcolici, si rende noto che le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica, hanno concluso un’operazione di polizia giudiziaria che ha permesso di scoprire e bloccare un traffico internazionale di 120 mila litri di alcol etilico di contrabbando, per un’accisa e un’IVA evase pari a 1,4 milioni di euro, denunciando due responsabili e sequestrando un autoarticolato e 24 mila litri di alcol.

L’alcol etilico, prelevato dalla Polonia e introdotto in Italia attraverso i valichi delle province di Gorizia, Udine e Trieste, era destinato in alcune località ubicate tra le province di Napoli e Reggio Calabria ed era scortato da falsa documentazione che lo descriveva come liquido disinfettante. Tale espediente doveva servire ad eludere i controlli delle pattuglie delle Fiamme Gialle su strada, deputate alla verifica della natura e delle tipologie delle merci che fanno ingresso nel territorio nazionale.

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I reati contestati ai due indagati, rispettivamente di nazionalità polacca e italiana, sono la sottrazione all’accertamento e al pagamento dell’accisa e l’irregolarità nella circolazione di prodotti sottoposti ad accisa.

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Dopo il fermo su strada di un camion che trasportava 24 mila litri di alcol etilico – avvenuto lo scorso febbraio al casello autostradale di “Venezia Est” – le indagini sono proseguite per disarticolare la filiera illecita ed il particolare canale di contrabbando, eseguendo, con il supporto dei Reparti competenti per territorio (Gruppo di Frosinone, Compagnia di Casalnuovo di Napoli e Compagnia Pronto Impiego di Aversa), quattro perquisizioni tra le province di Frosinone, Napoli e Caserta presso i domicili e le ditte di soggetti italiani risultati coinvolti nel traffico illecito.

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Ma non solo, è stata anche avviata un’accurata attività investigativa, basata sull’analisi di tabulati telefonici e sulle informazioni presenti nella banca dati V.I.E.S. (Vat Information Exchange System) che ha permesso di accertare come i contrabbandieri, prima del carico sequestrato in provincia di Treviso, avevano introdotto, secondo le medesime modalità, altri 96.000 litri di alcol etilico, sempre prelevato in Polonia, camuffato trasportato ricorrendo a falsi documenti che attestavano l’acquisto dell’alcol da parte di un’azienda con sede in provincia di Caserta, avente per attività economica il commercio di prodotti ortofrutticoli.

L’alcol etilico sarebbe stato verosimilmente utilizzato per produrre illegalmente, all’interno di laboratori clandestini, bevande alcoliche come whisky, grappe, limoncelli, liquori, gin, vodka, distillati, ecc.. Evidenti sono quindi le analogie con la recente operazione “SPECIAL ALCOLE” conclusa nel luglio 2024 dai finanzieri del Gruppo Treviso con 20 denunciati, di cui 1 tratto in arresto, per traffico di superalcolici, l’accertamento di accise e I.V.A. evase, tra il 2022 e il 2024, per 11,5 milioni di euro, il sequestro di tre laboratori clandestini, scoperti tra le province di Foggia, Napoli e Caserta.

L’attività di servizio della Guardia di Finanza di Treviso, oltre a permettere di interrompere un pericoloso fenomeno fraudolento in danno dell’economia legale e degli operatori commerciali onesti, ha anche permesso di confermare l’importanza, per un efficace contrasto dei traffici illeciti, del controllo della viabilità primaria e secondaria del territorio regionale, attraverso un presidio costante di pattuglie su strada, anche in orari notturni e in giorni festivi, sulla scorta dell’analisi dei flussi veicolari maggiormente a rischio. La diffusione del presente comunicato stampa è stata autorizzata dalla Procura della Repubblica di Treviso, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito, e nel rispetto dei diritti dell’indagato che, in considerazione dell’attuale fase di indagini preliminari, è da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza (art. 5, comma 1, D.lgs. n. 106/2006, come introdotto dall’art. 3 del D.Lgs. n. 188/2021).

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