Antonio Frisella, rimasto ferito insieme al collega appuntato scelto Qs Maurizio Giunta nell’esplosione della barca di migranti avvenuta al largo del Crotonese, racconta in un’intervista all’Adnkronos i drammatici momenti vissuti nella tragedia
31 agosto 2020 12:10“Ero insieme all’appuntato scelto qs Maurizio, eravamo a bordo del veliero” quando “c’è stata un’esplosione a bordo, da cui si sono sviluppate le fiamme”.
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Così il finanziere Antonio Frisella, rimasto ferito insieme al collega appuntato scelto Qs Maurizio Giunta nell’esplosione della barca di migranti avvenuta al largo del Crotonese, racconta in un’intervista all’Adnkronos i drammatici momenti vissuti nella tragedia in cui sono morti tre migranti e cinque feriti, tra cui i finanzieri.
“Più che fiamme – spiega poi – c’è stata un’esplosione a bordo. Appena avvenuta l’esplosione sono stato sbalzato all’indietro e mi sono buttato a mare. Abbiamo provato a salvare le persone”, in “mare abbiamo cercato di salvare qualcuno, c’era sul posto la nostra vedetta, il comandante della vedetta si è buttato in mare”.
Ma “parecchi migranti, quasi tutti, non sapevano nuotare. Infatti qualcuno ho provato a prenderlo anche con le ciambelle di salvataggio”. “Ero esausto” e il mare era agitato: “C’erano parecchie onde”, “il mio primo pensiero è stata mia moglie e mia figlia di 11 mesi” dice Antonio Frisella.
Il finanziere racconta di aver visto "un ragazzo morire".
L’imbarcazione “veniva presumibilmente dalla Turchia”. A bordo, spiega, c’era “qualcuno dello Sri Lanka, qualche somalo. Erano tutti abbastanza giovani e di donne ce n’era solo una a bordo”.
“Tre migranti, due uomini e una donna, non ce l’hanno fatta. Quattro migranti sono stati portati all’ospedale di Crotone con ferite lievi, per contusioni o bruciature; due migranti sono stati portati all’ospedale di Catanzaro in condizioni più serie. Dodici sono stati portati al centro di accoglienza di Isola. All’ospedale di Crotone ci sono anche i due eroi-finanzieri che sono rimasti feriti lievemente e saranno presto dimessi” dice all’Adnkronos il colonnello Emilio Fiora, comandante provinciale della Guardia di finanza di Crotone. “Noi siamo riusciti a tirare fuori dall’acqua tutti”, continua il colonnello Fiora secondo il quale “tutti” dovrebbero essere stati recuperati, ma in ogni caso “le ricerche proseguono”.
“I nostri finanzieri”, spiega il colonnello Fiora definendoli “eroi”, “per fortuna non hanno subito grossi danni fisici”. “Anche quest’oggi gli uomini della Gdf e della Capitaneria di porto, i colleghi dell’Arma dei Carabinieri, gli uomini della Questura di Crotone, insieme alle unità della Croce Rossa e del 118, hanno dato il massimo, sia chi era in mare sia chi era a terra. E qualcuno ha rischiato, per l’ennesima volta, la vita”. “E’ un lavoro che abbiamo fatto tutti insieme, in queste situazioni non si vede il colore della divisa”, conclude.
Il colonnello Flora racconta quei drammatici momenti: “Da un’imbarcazione a vela stamattina, molto presto, 13 persone hanno raggiunto la riva e sono state notate, sono stati avvisati i carabinieri e sono intervenuti i carabinieri di Sellia. Nel frattempo l’imbarcazione a vela ha proseguito con altri migranti a bordo ed è stata intercettata dalle motovedette della Gdf e della Capitaneria di porto di Crotone. C’era mare mosso, forte vento di scirocco e l’imbarcazione sembrava non governata e governabile così due finanzieri sono saliti a bordo per governare il mezzo e portarlo al porto più vicino. Il motore ha preso fuoco ed è esploso”. “Le persone che erano a bordo sono state scaraventate in acqua, anche i due finanzieri”, spiega il colonnello.
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