di FRANCESCO IULIANO
A 60 anni dal tragico incidente della “Fiumarella” che costò la vita a 71 catanzaresi, torna di attualità il ricordo di quello che da ogni parte è stato definito l’incidente ferroviario più doloroso delle ferrovie.
Era il 23 dicembre del 1961 tra le 7,45 e le 7,55 quando un vagone del treno della Mediterranea Calabro-Lucane, deragliò e precipitò da un viadotto. Un volo di circa 50 metri nel quale trovarono la morte 71 catanzaresi, per metà ragazzi che, a quell’ora, si stavano recando a scuola nel capoluogo.
Oggi, dopo decenni, quella tragedia è tornata a far parlare di sé attraverso il volume dal titolo “I ragazzi della Fiumarella” scritto da Giovanni Petronio per Link edizioni di Lamezia Terme e dal lavoro svolto in questi anni dal Comitato 23 dicembre 1961 anche con la collaborazione dell’associazione culturale “Gagliano nel tempo”.
Per il 60esimo anniversario del disastro ferroviario, il Comitato ha organizzato una serie di eventi nei territori coinvolti dalla vicenda. Questo pomeriggio, a Catanzaro, nella Chiesa di San Giovanni, l’incontro di riflessione a cura di Giovanni Petronio, da sempre impegnato nel mantenere viva la memoria di ciò che è stato il più grave deragliamento ferroviario in Italia. Al termine la Santa Messa celebrata da don Francesco Caracciolo.
“In questi ultimi giorni – ha commentato Giovanni Petronio – abbiamo riscontrato l’interesse della società civile ma anche di molte istituzioni. Abbiamo ricevuto il patrocinio della Camera dei Deputati ed a noi, si è interessata anche la televisione di Stato con un passaggio nei telegiornali nazionali. Non possiamo che essere soddisfatti del lavoro fatto perché tutto questo può e deve servire a tenere sempre vivo il ricordo anche nelle generazioni future”.
Nonostante l’interesse per la vicenda, si è notata l’assenza di rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Catanzaro e delle Ferrovie della Calabria.
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