Tragedia della funivia: i sogni della cosentina Serena e di Hesam "tranciati" a 1500 metri di quota

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images Tragedia della funivia: i sogni della cosentina Serena e di Hesam "tranciati" a 1500 metri di quota

  24 maggio 2021 11:14

di TERESA ALOI

Sembra di vederla, Serena. Lo sguardo perso al panorama o al fitto bosco di abeti che salendo, piano piano, diventa sempre più piccolo. Il naso "incollato"  al finestrino della funivia che, dalla sponda piemontese del Lago Maggiore, raggiunge il Mottarone, a 1500 metri di quota. 

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Poi, il nulla. Pochi attimi, una manciata. Attimi che diventano un'eternità se, però, sai che da lassù non si può più scendere. Serena Cosentino era lì, ieri mattina, poco prima delle 13. In quella maledetta cabina che, a circa 100 metri dalla stazione di arrivo, si è staccata schiantandosi su quel "corridoio" di alberi tagliati che disegna l’intero percorso del viaggio Stresa-Mottarone. Lì, mano nella mano con Hesam Shahisavandi, 33 anni. Stretti, l'uno all'altro. 

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Si erano conosciuti a Roma  quando entrambi studiavano, seppure in due Facoltà diverse, e da allora non si erano più lasciati. Una laurea in Scienze naturali e una specializzazione in Monitoraggio e riqualificazione ambientale conseguita alla Sapienza con 110 e lode, lei, studi in Ingegneria, nella Capitale, lui.  Ventisette anni lei, il 4 maggio, festeggiati in video chiamata con la famiglia, e  32 anni lui. Una vita davanti. Proprio qualche giorno fa lui  l'aveva raggiunta a Verbania, dove Serena si era trasferita, a marzo scorso, dopo aver vinto una borsa di studio del Cnr  per indagare sulla presenza di microplastiche nel Lago Maggiore. E magari la gita a Stresa era proprio un regalo di compleanno.

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"Serena è sempre stata una ragazza dolce, sensibile e studiosa - ricorda un caro amico - durante l’adolescenza, come molti, era un po'  pessimista, si rifugiava nella lettura di Carlos Ruiz Zafón. Poi da quando ha incontrato il fidanzato  aveva preso fiducia nella vita, era sempre ottimista". Legatissima alla famiglia, Serena. E non c'era festa santificata che non scendesse a Diamante, località turistica dell’Alto Tirreno Cosentino,  per stare con loro.  Con il padre, la madre, le due sorelle gemelle più grandi di lei, nutrizioniste con la passione per la pallavolo, e un fratello più piccolo.  

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