Tragedia nel Soveratese, cinquantenne cade dal tetto e muore

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  05 maggio 2022 16:38

di EDOARDO CORASANITI

Un altro morto sul lavoro in Calabria, terra in cui ce n'è poco ed è spesso sfruttato, malpagato e non sicuro. Questa mattina Franco Leuzzi ha perso la vita, ha lasciato una famiglia: l'incidente è accaduto a Santa Caterina dello Ionio, in provincia di Catanzaro, mentre scendeva da una scala di un tetto. Lascia una moglie e due figlie. Franco, 53 anni, era un carpentiere. Per lui inutile ogni soccorso.  Sul posti i carabinieri, ai quali è demandato il compito di accertare le dinamiche dell'incidente. 

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Si tratta dell'undicesima vittima sul lavoro in Calabria dall'inizio dell'anno. L'Osservatorio nazionale morti sul lavoro, organismo indipendente che dal 2008 compie un monitoraggio continuo su tutto il territorio italiano, aveva pubblicato i dati del primo quadrimestre del 2022: il primato delle morti bianche nella regione va alle province di Catanzaro e di Cosenza, entrambe con quattro decessi; segue la provincia di Reggio Calabria che ne conta due. Ora la provincia del capoluogo sale a cinque. 

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La morte di Leuzzi arriva a poche ore dal primo maggio, festa dei lavoratori e giorno di riflessione, ma che però non frena la strage di uomini e donne che, per compiere il proprio dovere, non fanno più ritorno a casa. Un dramma, una piaga sociale insopportabile, un problema su cui la politica deve ancora fare del proprio meglio. Senza contare, inoltre, gli episodi ancora più numerosi di infortunio che tutti i giorni colpiscono la vita di chi lavora. E su cui più che l'azione giudiziaria devono intervenire misure per bloccare prima di tutto, lo sfruttamento e il lavoro in nero. 

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