"Trasferimento punitivo e illegale alla Provincia di Catanzaro", scatta la diffida dell'avv Pitaro

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Francesco Pitaro, consigliere regionale
  02 luglio 2024 11:25

 E’ dipendente dall’anno 2003 della Provincia di Catanzaro e assegnata al proprio ufficio dall’anno 2011 dal quale "inopinatamente e improvvisamente e immotivatamente è stata trasferita". Per questa ragione la dipendente trasferita ha dato incarico all’Avv. Francesco Pitaro che ha notificato nel suo interesse un atto di diffida alla Provincia di Catanzaro.

Si legge nell’atto che “che trattasi di provvedimento completamente illegale e immotivato non essendo nello stesso indicate le ragioni tecniche e produttive e organizzative, perché dallo stesso non si evince perché si sia deciso di attingere dall’Ufficio Protocollo e perché all’interno dell’Ufficio Protocollo si sia deciso di scegliere l’istante lavoratrice; che, pertanto, se da un canto l’illegale provvedimento di trasferimento lede direttamente e immediatamente la dipendente, dall’altro canto, tale ingiusto provvedimento lede anche la Provincia di Catanzaro perché svuota l’Ufficio Protocollo rendendolo inoperativo ed improduttivo; che il trasferimento de quo è, pertanto, manifestamente iniquo e discriminatorio e ciò perché la Provincia di Catanzaro ha deciso immotivatamente di spedire la dipendente, e non altro o altra dipendente, presso altro ufficio della Provincia senza, per l’appunto, spiegare perchè la scelta sia caduta proprio sull’istante; che non può, pertanto, non cogliersi, con tutta evidenza, che trattasi di provvedimento, oltre che illegale ed illecito, dalla natura prettamente punitiva nei confronti di lavoratrice che ha solo e soltanto svolto regolarmente la propria attività lavorativa; che tutto ciò, pertanto, genera inevitabilmente ingiusti e gravi danni alla lavoratrice sia sotto il profilo della crescita professionale che sotto il profilo della dignità umana e lavorativa gettandola, inoltre, in una situazione di avvilimento e sconforto umano/lavorativo imputabile solo ed unicamente all’illegale ed improvviso e immotivato e discriminatorio atto di trasferimento; che l’atto di trasferimento, che si regge sul nulla e che è stato adottato in mancanza degli elementi minimi di fatto e di diritto essenziali, oltre che essere illegale ed illegittimo e discriminatorio e generare ingiusti danni a carico della dipendente Ferrajuolo, integra ipotesi di reato, tra cui abuso d’ufficio (art. 323 c.p.), avendo la Provincia di Catanzaro e gli autori del lesivo provvedimento causato all’incolpevole dipendente un “danno ingiusto”.

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 In conclusione l’avv. Francesco Pitaro ha invitato e diffidato “La Provincia di Catanzaro, in persona del Presidente in carica p.t., a voler, entro e non oltre il termine di 5 giorni decorrenti da oggi, anche in via di autotutela, ritirare e revocare e annullare l’illegittimo ed illecito e lesivo e discriminatorio provvedimento di trasferimento dell’istante/dipendente e reintegrare la dipendente all’interno dell’Ufficio Protocollo. Con avvertenza che, decorso inutilmente il termine assegnato, sarà depositato un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro anche direttamente e personalmente nei confronti di coloro che hanno firmato il lesivo ed illecito atto di trasferimento per il reato di abuso d’ufficio (art. 323 c.p.) e per ogni altra eventuale ipotesi di reato. Con riserva, inoltre, di agire dinanzi il Tribunale del Lavoro al fine di ottenere l’annullamento e la disapplicazione del lesivo ed antigiuridico atto di trasferimento con contestuale svolgimento di azione risarcitoria per tutti gli ingiusti danni subiti e subendi lavorativi e biologici e anche con riferimento alla condotta ostruzionistica e vessatoria che si sta svolgendo nei confronti della dipendente istante. Con riserva di segnalare tutti i fatti illegali ed illegittimi e discriminatori anche all’Ispettorato del Lavoro affinchè quest’ultimo valuti la condotta della Provincia di Catanzaro e degli autori dell’illegittimo e discriminatorio atto lesivo e applichi le dovute sanzioni e adotti i dovuti provvedimenti.”

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