Da oltre un mese gli studenti dell’Università Magna Græcia di Catanzaro affrontano un disagio crescente a causa dell’aumento dell’abbonamento mensile al trasporto pubblico, passato dai 20 euro agevolati agli attuali 44,60 euro. Un rincaro che pesa fortemente sul bilancio degli studenti e delle loro famiglie, soprattutto in un territorio come quello catanzarese, dove il Campus di Germaneto è difficilmente raggiungibile senza mezzi pubblici. Per chi studia lontano da casa, ogni giorno è fatto di scelte e sacrifici: l’affitto, le spese quotidiane, il materiale didattico, le tasse universitarie. In questo quadro, il trasporto rappresentava un servizio essenziale, reso sostenibile grazie a una tariffa agevolata. Oggi, invece, quasi 45 euro al mese si traducono in una vera e propria tassa aggiuntiva, aggravata dalla riduzione delle corse straordinarie. Non si tratta soltanto di spostamenti, ma di accesso all’istruzione e della possibilità di costruire un futuro senza dover abbandonare la Calabria". Così in una nota stampa Angelo Maletta, Rappresentante degli studenti nel CDA Umg.
"Nelle ultime settimane diversi esponenti politici regionali hanno rilasciato dichiarazioni rassicuranti, promettendo la sospensione degli aumenti. Promesse che, però, non si erano tradotte in azioni concrete, generando ulteriori disagi e sfiducia tra gli studenti.
In qualità di rappresentante degli studenti UMG in Consiglio di Amministrazione ho continuato l’interlocuzione diretta con il Sindaco e i vertici AMC che ringrazio pubblicamente per aver disposto la sospensione temporanea degli aumenti tariffari sugli abbonamenti studenti, in attesa del tavolo tecnico regionale. Si tratta di un primo segnale concreto di attenzione verso le esigenze degli universitari, ma non può sostituire soluzioni strutturali.
Chiediamo quindi alla Regione Calabria di assumersi le proprie responsabilità e garantire in modo definitivo tariffe sostenibili per gli studenti universitari. Senza un intervento strutturale, il diritto allo studio continuerà a essere compromesso e la fuga dei giovani dalla nostra terra non potrà che accelerare. Gli studenti universitari hanno il diritto di studiare in serenità, supportati da servizi essenziali e accessibili. È il momento di passare dalle parole ai fatti: meno rassicurazioni, più soluzioni concrete".
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