La Dda della Procura di Milano ha chiuso una maxi inchiesta condotta dal nucleo investigativo dei Carabinieri del capoluogo lombardo nei confronti di oltre 150 indagati, accusati a vario titolo, di associazione di stampo mafioso, detenzione illegale di armi, estorsioni, traffico di droga, reati fiscali, intestazioni fittizie e riciclaggio.
Dalle indagini, coordinate dalla procuratrice aggiunta Alessandra Dolci e dalla pm Alessandra Cerreti, sarebbe emersa l’esistenza di una “imponente e capillarmente strutturata associazione mafiosa” attiva in Lombardia, tra la provincia di Milano e quella di Varese, “costituita da appartenenti alle tre diverse organizzazioni di stampo mafioso cosa nostra, ‘ndrangheta e camorra” con una “struttura confederativa orizzontale” che contribuirebbe alla realizzazione di un “sistema mafioso lombardo”.
Per Cosa Nostra ci sarebbero esponenti collegati alle famiglie Fidanzati e Rinzivillo, al clan del mandamento di Castelvetrano di Messina Denaro e il gruppo Mazzei. E ancora, appartenenti alla locale di Lonate Pozzolo e alla cosca Iamonte per la ‘ndrangheta e al gruppo Senese per la camorra.