Dopo l’ennesima violenza fisica e psicologica subita, anche alla presenza dei figli minori, si era convinta a presentarsi presso la Squadra Mobile di Vibo Valentia, denunciando prolungati maltrattamenti commessi dal suo convivente nell’arco degli ultimi anni, posti in essere mediante aggressioni verbali e fisiche, sia alla presenza dei figli minori, sia durante la gravidanza della donna, instaurando all’interno del nucleo familiare un regime di sofferenza e prevaricazione non più sostenibile, anche per la tutela dei minori.
E così i poliziotti, ascoltata la donna hanno svolto minuziose indagini per ricostruire i comportamenti dell’uomo, ascoltando molti testimoni vicini al nucleo familiare, nonché trovando riscontri in diverse lesioni riportate dalla donna a seguito delle violenze subite nel corso degli anni.
Durante la giornata di mercoledì scorso, la Squadra Mobile collaborata dalla Squadra di Polizia Giudiziaria del Posto Fisso di Tropea, ha dato esecuzione ad un’ordinanza dell’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Vibo, su richiesta della Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Capo Camillo Falvo, che ha imposto all’autore sospettato dei reati di maltrattamenti in famiglia aggravati e di lesioni aggravate, l’obbligo, quotidiano, di presentazione presso gli uffici di Polizia.
Questa misura cautelare, eseguita, peraltro, nell’imminenza della celebrazione della “giornata internazionale contro la violenza sulle donne”, conferma l’estrema importanza di denunciare alle Forze dell’Ordine comportamenti violenti, persecutori o maltrattanti fra le mura familiari, così consentendo un intervento tempestivo, evitando la degenerazione di “amori malati”.
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