Truffa a Villa Sant'Anna: i medici Missiroli, Grillo e Morabito minacciati per non denunciare

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La Corte D'Appello di Catanzaro

Nella diretta facebook di Lino Polimeni i nomi delle vittime dello scandalo

  02 ottobre 2020 17:51

Le minacce ai 3 medici in servizio presso il reparto di Cardiologia della clinica villa Sant'Anna di Catanzaro avrebbero avuto lo scopo di farli ritrattare su quanto dichiarato alla polizia giudiziaria. 

La Procura della Repubblica di Catanzaro cristallizza così l'accusa di violenza o minaccia a carico di Rosanna Frontera  56 anni, di Catanzaro, legale rappresentante della casa di cura “Villa S. Anna S.p.a.”, Giuseppe Failla,  65 anni, di Catanzaro, direttore generale della clinica; Gaetano Muleo, 75 anni, di Catanzaro ma residente in perugia, direttore sanitario della casa di cura dal 2010 e fino ad agosto 2019., indagati nell'ambito di"Cuore matto", l'operazione che ieri ha portato all'emissione di 3 misure cautelari e il sequestro di 10 milioni di euro (LEGGI QUI). Nell'indagine risulta anche una quarta persona, Domenico De Fazio, accusato di con l’accusa di Rifiuto di atti d’ufficio in qualità di presidente della commissione aziendale per l’accreditamento sanitario dell’Asp di Catanzaro (LEGGI QUI). 

LE MINACCE. Tutto accade dopo una riunione dell'11 aprile 2019, quando Frontera, Failla e Muleo minacciano i medici Bindo Missiroli (primario), il suo vice Placido Grillo e l'aiuto Gaetano Morabito in relazione al fatto che, "laddove non avessero ritrattato le precedenti dichiarazioni da loro già rese alla Polizia giudiziaria sul mancato funzionamento del reparto Utic della Villa Sant'Anna e non avessero rimodulato tali dichiarazioni in senso diverso e favorevole alla dirigenza della clinica (in modo da favorire l'elusione delle investigazioni in corso), avrebbero potuto subire pregiudizi e ripercussioni sul piano lavorativo, con particolare riferimento alla possibile chiusura del reparto di cardiologia ed alla conseguente perdita del lavoro di medici presso quella struttura sanitaria nonché al trasferimento di personale sanitaria del predetto presso altri reparti di clinica".

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A fornire per primo i nomi dei medici minacciati è stato il conduttore televisivo Lino Polimeni, in una seguitissima diretta Facebook incentrata sul clamoroso caso che "offende" la sanità calabrese tutta.

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