Tulelli: "Cyberstalking e violenza online: un fenomeno in crescita che colpisce le donne"

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images Tulelli: "Cyberstalking e violenza online: un fenomeno in crescita che colpisce le donne"
Rita Tulelli
  08 marzo 2025 10:02

di RITA TULELLI

 Negli ultimi anni, il fenomeno del cyberstalking e della violenza online ha registrato un preoccupante aumento, con un impatto particolarmente grave sulle donne. L’uso sempre più diffuso di internet e dei social media ha amplificato le possibilità di persecuzione digitale, generando conseguenze psicologiche, sociali ed economiche per le vittime. Le modalità con cui si manifesta la violenza digitale sono molteplici. Il cyberstalking si concretizza attraverso messaggi insistenti, minacce o la diffusione di informazioni personali con l’intento di intimidire e controllare la vittima. Il revenge porn rappresenta una delle forme più devastanti di abuso, in cui immagini intime vengono diffuse senza il consenso della persona ritratta, con lo scopo di umiliarla pubblicamente. Un’altra pratica dannosa è il doxxing, che consiste nella pubblicazione di dati sensibili come indirizzo, numero di telefono e altre informazioni personali, esponendo la vittima a pericoli concreti.

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Le molestie sui social media, che comprendono insulti, minacce e diffamazione, sono ormai all’ordine del giorno e colpiscono in particolare le donne che ricoprono ruoli pubblici o esprimono opinioni in contesti digitali. Infine, la manipolazione di immagini e video attraverso tecnologie deepfake sta emergendo come una nuova e inquietante forma di violenza, capace di distruggere reputazioni e creare situazioni di grave disagio per le persone coinvolte. Le conseguenze di queste forme di persecuzione sono profonde e durature. Molte donne sviluppano ansia, depressione e attacchi di panico, mentre in alcuni casi il trauma subito porta a isolarsi socialmente e a modificare radicalmente le proprie abitudini per timore di ulteriori attacchi. Alcune scelgono di limitare o abbandonare la propria presenza online, con effetti negativi sulla carriera e sulla vita personale. Per arginare questo fenomeno, è essenziale adottare misure di protezione adeguate. Gli utenti possono tutelarsi attraverso l’utilizzo di impostazioni di privacy avanzate sui social network e segnalando o bloccando gli aggressori. Tuttavia, il problema richiede anche una risposta più ampia a livello istituzionale. In molti paesi, il cyberstalking è riconosciuto come reato e le vittime possono sporgere denuncia, ma spesso il sistema giudiziario fatica a intervenire con tempestività ed efficacia.

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Diventa quindi fondamentale investire nell’educazione digitale, affinché le persone siano consapevoli dei rischi e delle strategie di autodifesa online. Inoltre, offrire un adeguato supporto psicologico e legale alle vittime è un passo indispensabile per aiutarle a superare il trauma e ottenere giustizia. Al di là delle azioni legali e tecnologiche, serve un cambiamento culturale che contrasti il sessismo e la discriminazione di genere, radici profonde della violenza online. Sensibilizzare la società sull’importanza del rispetto e della sicurezza digitale è un obiettivo imprescindibile. La battaglia contro il cyberstalking e la violenza online non può essere demandata esclusivamente alle vittime, ma deve coinvolgere istituzioni, piattaforme digitali e la collettività nel suo complesso. Solo attraverso un impegno condiviso sarà possibile costruire un ambiente digitale sicuro, libero da minacce e intimidazioni.

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