di RITA TULELLI*
Il cyberbullismo è un fenomeno in continua crescita nell'era digitale, con conseguenze spesso devastanti per le vittime. Con la diffusione dei social media e delle piattaforme online, gli attacchi verbali, le umiliazioni pubbliche e i comportamenti di esclusione sono diventati più pervasivi e difficili da controllare. Tuttavia, esistono strategie efficaci per prevenire e affrontare questo problema.
La prima linea di difesa contro il cyberbullismo è l'educazione. È fondamentale che scuole e famiglie lavorino insieme per insegnare ai giovani come comportarsi online. Promuovere una cultura del rispetto digitale e sensibilizzare sui rischi delle azioni online può prevenire comportamenti dannosi.
Genitori e insegnanti devono stabilire regole chiare sull'uso dei dispositivi e delle piattaforme online. Applicazioni di controllo parentale possono aiutare a monitorare le attività dei minori senza invadere eccessivamente la loro privacy, fornendo un equilibrio tra libertà e sicurezza.
Attività scolastiche e programmi comunitari che incoraggiano l'empatia possono ridurre la probabilità di comportamenti aggressivi online. Il dialogo aperto sulle emozioni e l'impatto delle parole può aiutare i giovani a comprendere le conseguenze delle proprie azioni.
La prima azione per chi subisce cyberbullismo è documentare i messaggi o i post offensivi. Molte piattaforme digitali offrono strumenti per segnalare contenuti inappropriati, che possono portare alla rimozione dei contenuti e alla sospensione degli account degli aggressori.
Il supporto psicologico è cruciale per aiutare le vittime a superare gli effetti del cyberbullismo, che possono includere ansia, depressione e perdita di autostima. Centri di ascolto, consulenti scolastici e professionisti della salute mentale possono offrire un aiuto concreto.
In molti paesi, il cyberbullismo è riconosciuto come un reato. Denunciare alle autorità competenti è una soluzione necessaria nei casi più gravi. Le vittime possono rivolgersi alla polizia postale o ad altri organi specifici per ottenere supporto legale.
In Italia, la legge n. 71 del 29 maggio 2017 rappresenta un passo fondamentale nella lotta contro il cyberbullismo. Questa normativa prevede misure di prevenzione e di tutela per le vittime, come l'obbligo per le scuole di adottare specifici piani di contrasto e la possibilità per i minori di chiedere direttamente la rimozione dei contenuti offensivi. Inoltre, la legge definisce chiaramente il cyberbullismo e stabilisce responsabilità precise per chi commette tali atti.
Analogamente, in altri paesi esistono normative specifiche, come il "Children's Online Privacy Protection Act" (COPPA) negli Stati Uniti, che protegge la privacy dei minori online, e la "Malicious Communications Act" nel Regno Unito, che punisce le comunicazioni dannose.
Familiari, amici e insegnanti possono offrire un sistema di supporto essenziale. La vicinanza di persone fidate può aiutare la vittima a sentirsi meno isolata e a ricostruire la propria fiducia.
Le istituzioni devono investire in campagne di sensibilizzazione e in programmi educativi per combattere il cyberbullismo. Le aziende tecnologiche, dal canto loro, hanno la responsabilità di migliorare gli strumenti di moderazione e di promuovere un ambiente online sicuro.
Il cyberbullismo è un problema complesso che richiede uno sforzo congiunto da parte di individui, famiglie, scuole, aziende e governi. Solo attraverso un approccio collettivo e consapevole è possibile proteggere le vittime e prevenire futuri episodi di violenza online. Ogni piccolo passo verso un internet più sicuro è un grande passo per una società più civile e rispettosa.
*avvocato
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