"Dopo aver comprato il territorio per invaderlo di mostri chiamati pale eoliche oggi vorrebbero prendersi anche il nostro mare per installare turbine lungo la costa del Golfo di Squillace tra i luoghi di pregio paesaggistico e naturalistico più belli d’Italia. Italia Nostra Catanzaro ribadisce la sua assoluta contrarietà all’installazione di pale eoliche su terra e nel mare che non apportano alcun vantaggio alle nostre comunità in termini di risparmio sui costi per l’elettricità". Si legge in una nota di Elena Bova Presidente Italia Nostra Catanzaro.
"Abbiamo già consegnato alla Regione Calabria una raccolta di più di mille firme per una moratoria sull’eolico - prosegue - sottoscritta anche dai più autorevoli paesaggisti ed ambientalisti del nostro paese. La Calabria già da molti anni è inclusa tra le principali aree produttrici di energia elettrica, seconda in Italia per sovrapproduzione ed in piena autosufficienza. I parchi eolici non apportano alcun vantaggio né al territorio né alla comunità in termini di sgravio per spesa elettrica. Vengono rilasciati invece i certificati verdi o quote verdi di cui gode il gestore di fonti rinnovabili usati come titoli negoziabili al di fuori del territorio calabrese a vantaggio di altre Regioni meno virtuose dal punto di vista ecologico".
"Non siamo sfavorevoli alle energie rinnovabili - spiega - ma ci opponiamo con forza all’ulteriore devastazione del nostro paesaggio che nuovi impianti procurerebbero in luoghi ricchi di storia, di cultura, di giacimenti archeologici come i territori di Squillace e Borgia sulle colline a pochi chilometri dalla costa. Siamo nei siti Cassiodorei, nell’antica Skylletion, Scolacium non in luoghi qualunque. Se questi sciagurati progetti (ancora purtroppo possibili), ai quali oggi si aggiungerebbero quelli paventati nel mare di Catanzaro Lido e nell’intero Golfo di Squillace, si realizzassero, saremmo davanti al più grande scempio paesaggistico, storico e culturale mai immaginato e del quale, solo noi, saremmo responsabili senza giustificazione alcuna".
"Il Comune di Catanzaro deve solo dire un NO forte e chiaro, assieme agli altri comuni sulla costa, costruire un fronte comune assieme alle associazioni ambientaliste contrarie all’eolico selvaggio. Non siamo i padroni della terra e del mare, - conclude Bova - li abbiamo avuti solo in prestito, come ci ricorda sempre Papa Francesco".
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