Turchia, ritiro Convenzione di Istambul. Il coordinamento delle donne del PSI “Garofano rosso” vicino alle donne turche

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  23 marzo 2021 13:34

Il coordinamento delle donne del PSI “Garofano rosso” di Catanzaro stigmatizza il ritiro della Turchia dalla Convenzione di Istambul, “primo strumento internazionale giuridicamente vincolante e creativo di un quadro giuridico completo per proteggere le donne contro qualsiasi forma di violenza”. Lo fa con un documento anche di vicinanza a tutte le donne turche che pubblichiamo integralmente.

Questo il testo.

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“Il ritiro della Turchia dalla Convenzione di Istanbul -  non può che suscitare sdegno anche all’interno del PSI di Catanzaro  impegnato,  anche grazie al gruppo di lavoro “Garofano Rosa Donne Socialiste” nella rivendicazione dei diritti delle donne e nella lotta contro ogni forma di violenza e di sperequazione alla base di ogni democrazia matura. 

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Esprimiamo vicinanza e profonda solidarietà alle donne turche per la vergognosa decisione controcorrente, lesiva dei diritti umani civili, e che costituisce un salto nel buio, in nome di una unità della famiglia che vede la donna ancora una volta vittima di una condizione di inferiorità sociale.
Protagonista uno Stato non Stato che, per quanto riguarda la condizione della donna, ha fatto un salto indietro di mezzo secolo e vede definitivamente sfumare, per l’assurdo sessismo e la mancanza di libertà, la possibilità di entrare nell’Unione Europea.

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Il coordinamento Garofano Rosa, che opera nell’intero territorio Catanzarese, si impegna a tenere un faro sempre acceso sui diritti violati delle donne e a denunciare ogni abuso e ogni prevaricazione di genere.
Noi donne socialiste sosteniamo con forza quanto il Partito Popolare Repubblicano turco, una forza politica laica e socialdemocratica, ha fatto e continua a fare per l’emancipazione femminile.
La lotta delle donne turche è la nostra lotta, siamo idealmente in piazza al grido “fai marcia indietro, applica il Trattato”, con quante, numerosissime, chiedono ad Erdogan di ritirare la sua decisione di abbandonare la Carta.

La sconfitta delle donne turche, vittime di violenze domestiche, di stupri coniugali, di mutilazioni genitali, è anche la nostra che crediamo nella parità di genere, che lottiamo per i diritti delle donne, la prevenzione della violenza sulle donne e il pieno reinserimento della comunità LGBTQUIA.”

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