di GIANPIERO TAVERNITI
Una Calabria sempre più impreziosita che, brilla di luce propria, quella luce alimentata dalla storia antica, dalla preziosa arte collegata testimoniale e dai paesaggi che quasi in difficoltà ospitano così tanta ricchezza. Monasterace, centro della costa jonica, nella città metropolitana di Reggio Calabria, paesino di circa 4000 abitanti, circondato da storia medievale, ricchezze naturalistiche e paesaggistiche, onora questa cittadina di esserne cassaforte reale della città antica di Kaulonìa.
Nella ricca e ben strutturata area archeologica partendo dal tempio di Kaulon, possiamo ammirare un importante conglomerato urbano , frutto di diverse campagne scavo che furono avviate dal pioniere archeologo Paolo Orsi che agli inizi del 1900 , da queste parti cominciò a ricercare e a metter a luce ricchezze storico artistiche che la colonizzazione greca, nella cosiddetta Magna Grecia ci hanno lasciato come testimone ricco e prezioso da tramandare, conservare e valorizzare al massimo delle nostre possibilità, in quella sinergia civica, politica e istituzionale che ricordiamolo bene , dovrà essere il mix vincente per il futuro. In questo periodo il ricchissimo MAK (museo archeologico di Kaulon), è chiuso per ristrutturazioni e messa in sicurezza di alcuni locali, ma è disponibile una parte dello stesso che funge da punto d’incontro e angolo per varie info utili per la visita dell’area che in questo periodo, è fruibile tutti i lunedì del mese di agosto in maniera gratuita.
Nella zona termale dell’area archeologica, nella cosiddetta Casa Matta, edificio termale, a nord del tempio, troviamo uno dei mosaici ellenistici più grandi e più antichi, che fu ritrovato nel 2012 dagli scavi del sempre appassionato e preparato archeologo calabrese Dott. Francesco Cuteri.
Risalente, tra la fine del IV e gli inizi del III secolo a.C., presumibilmente alle origini una piscina, visto trattasi di un edificio termale e stessa adiacente a un ipocausto, dove veniva riscaldata dell’acqua con l’utilizzo di carbone ardente, incanalata verso la sala, luogo cuore di queste terme di Nannon. Mosaici di pregio, composti tessere in pietra, ceramica, terracotta e lamine di piombo, che nella loro composizione creano un’armoniosa “musica” artistica e gloriosa che oggi i “gladiatori moderni”, dovrebbero ben diffondere e copiare in spartiti di piena fruibilità e valorizzazione.
Un’armoniosa e pregevole composizione che abbina motivi floreali a soggetti mitologici quali i draghi, a quelli naturalistici marini rappresentati dai delfini, attori principali dell’adiacente mar Jonio sottostante e di un ippocampo come probabile rappresentante di fortuna o come simbolo di bene. In questa importante composizione artistica, spicca in maniera imponente una rosetta circolare a 12 petali, ben conservata nella composizione e nella tonalità dei colori. Per tutto il mese di agosto, ogni lunedì, sarà possibile visitare questa perla archeologica e artistica, rappresentata dalla sala dei draghi e dei delfini, in due visite guidate negli orari delle 17.45 e 18.45, dove si potrà fare una full immersion artistica, avvalorata da visite guidate e si potrà essere “bagnati” di cultura , storia e info su tutto quanto ricco ci circonda.
Non rimane che privilegiarsi di una visita nella moderna Monasterace, scoprire un suggestivo borgo, approfittare dei cristallino mare che la bagna, gustandosi magari qualche pietanza marinara e “dissetarsi” di cultura, storia e arte che i resti dell’antica Kaulonìa, ci regalano e aspettano impazienti di essere casa salutare di cultura verso tanti appassionati , studiosi o semplici visitatori che a queste latitudini , sanno di sicuro di trovare ricchezze profonde di storia e alte di arte, viste la storia antica che ha bagnato questo grandangolo di Calabria Archeologica.
Per info contattare MAK al 0964/735154
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