"Tutti i contratti con illegittimità e procedure irrituali". I fitti passivi dell'Asp di Catanzaro nel mirino dei commissari

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images "Tutti i contratti con illegittimità e procedure irrituali". I fitti passivi dell'Asp di Catanzaro nel mirino dei commissari
L'ingresso dell'Asp di Catanzaro e dell'ex Pugliese (dove c'è una parte rilevante di amministrativi della Dulbecco)

La decisione dei commissari dell'Asp catanzarese. Elaborare ipotesi di "dismissione". Tutti i casi più 'spinosi' in una dettagliata relazione

  24 giugno 2020 16:51

di GABRIELE RUBINO

C'è già chi l'ha ribattezzata una "delibera rivoluzionaria". La terna commissariale (Latella, Tancredi, Gullì) dell'Asp di Catanzaro, con un atto di indirizzo, ha deciso di mettere pesantemente mano ai fitti passivi che pesano su un bilancio già in profondo rosso. Ma non è solo una questione economica, "i contratti presentano tutti rilevanti di criticità ed evidenti profili di illegittimità, per i quali è necessario procedere alla risoluzione degli stessi, individuando altresì una soluzione alternativa ovvero l'utilizzo di immobili di proprietà pubblica", si legge nel documento appena approvato. I commissari hanno dato mandato al direttore dell'ufficio Gestione Tecnico-Patrimoniale, fra l'altro, di presentare una proposta in tal senso "per unificare i servizi ubicati nei vari distretti periferici di Soverato, Girifalco e Lamezia Terme, con particolare riguardo a quelli amministrativi", riparametrando gli spazi in tutti gli altri.

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PROCEDIMENTI 'IRRITUALI', CONTRATTI TRANSITORI CHE LA P.A. NON PUO' UTILIZZARE- La decisione dei commissari prefettizi dell'Asp arriva al termine di un accurato lavoro riassunto in una lunga ed articolata relazione predisposta dall'ingegnere Antonella Sette. Nelle conclusioni viene rilevata non solo l'illegittimità dei contratti "poiché privati delle necessarie verifiche che la pubblica amministrazione" che la P.A deve effettuare nel caso di esborso di risorse pubbliche, ma anche perché "le modalità con le quali sono stati individuati gli immobili da locare sono da considerarsi del tutto irrituali": Molti risalgono al pre-accorpamento delle ex Asl e, stando alla relazione, doveva procedersi ad "indire avviso pubblico per l'individuazione dell'immobile ed evidentemente del locatario". Per alcuni fitti si è utilizzato addirittura la locazione transitoria (nel documento dell'ingegnere Sette viene citata la delibera 199/2019). Peccato che questo tipo di contratto venga utilizzato per locazioni di tipo abitativo o turistico. "I servizi sanitari non hanno carattere transitorio pertanto ne discende che la formula proposta con la delibera 199/2019 non può trovare applicazione e sia da ritenersi illegittima". Molti dei contratti, ancora, vengono rinnovati automaticamente, anche se per la Pubblica Amministrazione, dopo una recente sentenza della Cassazione, la decisione della prosecuzione del rapporto negoziale deve essere esplicita e non tacita.  

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UN MILIONE ALL'ANNO I COSTI. I RILIEVI SULL'AFFITTO DELL'EX VILLA MATER DEI- I costi seppur in discesa negli ultimi anni sono "somme - scrive Sette- che con sistematicità vengono elargite da un soggetto pubblico a privati per erogare prestazioni sanitarie, se si considera anche che per alcuni fitti si ha una durata ultradecennale degli stessi". Nel 2017 sono stati 1,4 milioni e poi poco più di un milione di euro nei restanti tre anni.  I fascicoli analizzati sono 24. I contratti passati in rassegna sono 22. La relazione si concentra in particolare su alcuni "carteggi" delicati. Quello dell'ex Villa Mater Dei che comportava fin dall'origine un esborso di 167 mila e 623 euro all'anno ma poi c'è stato un incremento (in regime fiscale di esenzione Iva) divenendo pari ad oltre 182 mila euro. A giudizio della Sette la sottoscrizione è avvenuta con "modalità irrituali". Si evidenzia che agli atti non risultano le verifiche di regolarità fiscale, contributiva e antimafia, le visure camerali".

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IL SOPRALLUOGO NEGLI UFFICI DI CATANZARO LIDO- L'ingegnere Sette a seguito di un sopralluogo effettuato nei locali di viale Crotone (accesso Melito Portosalvo) ospita diversi uffici: Neuropsichiatria infantile ed il Consultorio familiare. "Nell'intero stabile sono state contratte più locazioni e non si comprende come mai non è stato proposto un unico contratto, che avrebbe sicuramente consentito di ridurre il canone di locazione". Inoltre, si legge ancora: "L'appartamento che ospitava invece il servizio di Medicina Legale allo stato è vuoto e vi sono allocati soltanto i server della rete in uso agli altri servizi. Appare quanto mai opportuno disdire tale contratto e procedere al posizionamento di tali server".

L'INGHIPPO DEL SERVIZIO FARMACEUTICO. I DUBBI SU VIA MOLE'- Altri problemi riscontrati con il servizio farmaceutico. C'erano due sedi: una a viale degli Angioini a Catanzaro e, sempre nel capoluogo, in via Sebenico. Pur essendo 'in dismissione' il recesso non si è perfezionato, nonostante l'Asp avesse stipulato un contratto (nel 2019) per accentrare la Farmacia in via Molè da 57 mila euro, immobile che peraltro è stato bersaglio di numerosi furti. "La scelta dell'immobile non appare, a giudizio della scrivente, particolarmente motivata o comunque l'unica soluzione perseguibile". Non solo perché non sono stati messi a confronti diversi ipotesi prima della scelta, ma perché poi "si sono resi necessari tutta una serie di lavori", sia della ditta privata e sia della stessa Asp.  

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