La Corte d'Assise d'Appello di Catanzaro ha inflitto 12 anni e 8 mesi di reclusione a Giuseppe Carnovale, accusato dell'omicidio del cognato Massimo Ripepi, avvenuto il 21 ottobre del 2018 a colpi di pistola in pieno centro abitato a Piscopio, frazione di Vibo Valentia.
Nei confronti dell'imputato il sostituto procuratore generale di Catanzaro Luigi Maffia aveva invece chiesto la condanna a 16 anni di reclusione senza alcuna attenuante. In primo grado, al termine del processo in abbreviato, Carnovale si era visto infliggere 21 anni di carcere.
La Corte, presieduta da Fabrizio Cosentino, in riforma di quel verdetto, accogliendo le richieste dell'avvocato Adele Manno, ha riconosciuto le attenuanti generiche. Sempre i giudici hanno disposto il rinvio della parte civile davanti al giudice civile per il risarcimento. Per gli inquirenti il delitto sarebbe maturato nel contesto familiare. I dissidi tra la vittima e l'autore del delitto erano già emersi qualche mese prima in più occasioni.
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