Uccisione a Rosarno: arrestato il cognato della vittima

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Foto d'archivio delle automobili dei carabinieri
  04 agosto 2020 21:58

Una lite scoppiata in ambito familiare, e poi degenerata fino all'epilogo più cruento, l'omicidio di Antonio Pupo, di 44 anni, operaio del Porto di Gioia Tauro, ucciso nella notte a colpi di pistola a Rosarno, ed il ferimento del figlio diciottenne Michele. A sparare, secondo i carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro che lo hanno arrestato nel tardo pomeriggio, è stato Carmelo Bersano, di 45 anni, cognato della vittima, incensurato. Sull'uomo sin da subito si erano incentrate le attenzioni degli investigatori dell'Arma. Non è escluso che sia stato il nipote, che è riuscito a dare l'allarme dopo essere rimasto ferito, ad indicare in lui l'autore del delitto.

Da subito sono scattate le ricerche che si sono concluse nel tardo pomeriggio, quando Bersano è stato individuato in un casolare di campagna non abitato. Subito dopo i colpi di pistola, Pupo, che era in compagnia del figlio, è stata portato nel pronto soccorso di Gioia Tauro dove però è giunto ormai cadavere. Anche il ragazzo è stato soccorso e trasportato nello stesso nosocomio dove però i sanitari, constatata la gravità delle ferite riportate, ne hanno disposto il trasferimento nell'ospedale di Catanzaro dove ha subito un intervento chirurgico al termine del quale è stato dichiarato fuori pericolo. Secondo una prima ricostruzione, Bersano, sparando, ha colpito prima Antonio Pupo, che era alla guida della sua auto, colpendolo al collo e alle gambe, e poi ha ferito il ragazzo, raggiunto sotto l'ascella sinistra probabilmente perché ha tentato istintivamente di proteggersi alzando le mani.

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Sarebbe stato il ragazzo, uscito dalla vettura per chiedere aiuto, a fare scattare l'allarme sul luogo del delitto, in via Medma, a poca distanza dal Municipio e dal campo sportivo della cittadina della Piana. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro e della Tenenza di Rosarno, coordinati dalla Procura della Repubblica di Palmi, che hanno immediatamente avviato le indagini a cui hanno partecipato anche gli investigatori del Reparto operativo del Comando provinciale di Reggio Calabria. Gli investigatori hanno sentito alcune persone, tra i parenti e i conoscenti della vittima, e acquisito elementi utili ad inquadrare la vicenda che sarebbe legata a dissidi in ambito familiare. Pupo, che solo qualche ora prima dell'omicidio aveva terminato il suo turno di lavoro all'interno del terminal gioiese, era incensurato.

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Come è incensurato Bersano - difeso dall'avvocato Maria Angela Borgese - che ha una piccola ditta di imbianchino. L'uomo avrebbe ammesso le proprie responsabilità ma deve essere sentito dai magistrati della Procura della Repubblica di Palmi guidata da Ottavio Sferlazza. Interrogatorio che potrebbe avvenire già domani.

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