Uffici dello Stato Civile a Catanzaro, Riccio e Laudadio: "Chi vuole depotenziare l'Anagrafe di Lido?"

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images Uffici dello Stato Civile a Catanzaro, Riccio e Laudadio: "Chi vuole depotenziare l'Anagrafe di Lido?"

  31 gennaio 2023 15:58

"Se una maledizione sembra aver colpito questa amministrazione è proprio quella di "sfasciare" quanto di buono, poco o molto, è stato ricevuto in eredità dalle precedenti amministrazioni. 

È il caso dell'ufficio Anagrafe del quartiere marinaro che, numeri alla mano, oramai da diversi anni rappresenta un'eccellenza nel panorama comunale e in termine di servizi resi ai cittadini e in tema di produttività lavorativa".

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Lo scrivono in una nota congiunta, i consiglieri Eugenio Riccio e Manuel Laudadio.  

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"Sono infatti moltissimi i catanzaresi, soprattutto quelli residenti nei quartieri a sud della città, ma non solo, che trovano conveniente, magari anche per la facilità del parcheggio, fruire dei tanti servizi offerti dall'ufficio Anagrafe del quartiere marinaro (rilascio carta identità, certificati, cambio residenza, ecc ). -continua la nota-

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Da qualche giorno, però, registriamo che a Lido non è possibile effettuare i "cambi di residenza" perché non si sa per quale oscuro motivo il settore comunale competente non mette a disposizione il "funzionario" previsto per tale semplice operazione. 

E siccome, come spesso accade, presso gli "uffici competenti" tutti fanno finta di non sapere, abbiamo portato la problematica all'attenzione del sindaco e del segretario generale chiedendo loro non solo l'immediata riattivazione del servizio sospeso ma anche il potenziamento dell'ufficio Anagrafe del quartiere marinaro  che, è bene ricordarlo, è l'unico ufficio decentrato dello stato civile oggi aperto ed operativo al di fuori della sede comunale.

Sindaco Fiorita, che facciamo ?

Li manteniamo e, dove possibile, li implementiamo i servizi offerti dal comune ai cittadini, soprattutto nei quartieri periferici e popolari, oppure procediamo verso una lenta ma inesorabile desertificazione delle nostre periferie?"

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