Saverio Artirio giornalista dell'ufficio stampa del Comune è andato in pensione e Sergio Costanzo si interroga sul futuro dell'ufficio ma soprattutto chiede " un concorso pubblico per addetto stampa del Comune, riservato ai migliori giornalisti, con criteri molto rigidi, escludendo parenti e affini, in modo che la comunicazione del Comune possa tornare ad essere di garanzia per tutti"..
"Ci mancherà l’amico Saverio Artirio, con la sua cordialità, la sua professionalità e il suo attaccamento al lavoro. Lo salutiamo - scrive Costanzo - con affetto e gli auguriamo una nuova vita piena di soddisfazioni. Dispiace che il suo pensionamento non sia stato salutato, nemmeno con un cenno, dal sindaco, da cui pure dipende direttamente l’ufficio stampa. Non lo aveva fatto nemmeno con il capo Sergio Dragone". Ma ora che l’ufficio stampa "è privo di giornalisti “non assunti da Abramo”, ci chiediamo quale autonomia, quale funzione di garanzia potrà avere questo servizio. Personalmente ho spesso “duellato” con Dragone, a cui rimproveravo il suo eccessivo sostegno ad Abramo, ma devo riconoscere che le porte dell’ufficio stampa sono sempre state aperte alle opposizioni. E ora ? Con due giornalisti, bravi quanto si vuole, forse un po' arroganti, ma assunti direttamente dal sindaco nel suo staff, la comunicazione del Comune si trasforma nella comunicazione personale del sindaco. L’istituzione concepita come l’azienda privata di famiglia, ma questa non è una novità per Abramo. Una cosa inaccettabile. L’ennesima dimostrazione di arroganza di un regime che fortunatamente va verso l’estinzione".
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