Si terrà il 7 marzo, nell’aula "Blasco" dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, il convegno dal titolo “Interferenza illecita e difesa dello spazio aereo nell’era dell’innovazione tecnologica: tra Renegade e droni killer”. La manifestazione scientifica ricade nell’alveo delle attività formative del Dottorato di ricerca in “Diritto della società digitale e dell'innovazione tecnologica”.
Al dibattito (che sarà coordinato da Umberto La Torre, ordinario di Diritto della navigazione presso l’Umg) prenderanno parte: il Generale di Squadra Aerea Claudio Gabellini, Comandante del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico, il Colonnello A.M. Alfonso Ariu, i docenti Fulvio Gigliotti, ordinario di Diritto Privato presso l’UMG e coordinatore del Corso di Dottorato di ricerca, Alberto Scerbo, ordinario di Filosofia del Diritto presso l’UMG, Andrea Cardone, ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico presso l’Università degli Studi di Firenze; Domenico Siciliano, associato di Filosofia del Diritto presso l’Università degli Studi di Firenze e Filippo Ruschi, associato di Filosofia del Diritto presso l’Università degli Studi di Firenze.
(Il Generale di Squadra Aerea Claudio Gabellini, Comandante del COA di Poggio Renatico)
L'iniziativa scientifica è stata promossa dalla Cattedra di Diritto della navigazione, fiore all’occhiello del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, che partecipa dal 2015 a un progetto di ricerca internazionale finanziato dal Ministerio español de Ciencia e Innovación y por la Agencia Estatal española de Investigación avente ad oggetto "El transporte ante el desarrollo tecnológico y la globalización: nuevos desafíos jurídicos del sector marítimo y portuario", in partenariato con la Universidad De País Vasco di Bilbao.
Il tema prescelto è trasversale alla sicurezza del traffico e alla difesa dello spazio aereo, talvolta in una incerta zona limite, al confine tra l’esercizio della sovranità territoriale e la tutela dei diritti fondamentali. Il sacrificio delle persone - equipaggio e passeggeri - incolpevoli, imbarcate su un aereo utilizzato per un attentato contro la sicurezza dell’aviazione civile e abbattuto dai caccia intercettori, ha lo scopo di salvare chi è a terra, ma nega a quegli innocenti la dignità che, inderogabilmente e sul medesimo piano di chi è sulla superficie, spetta loro. Il contesto in atto sfugge a previsioni nette sul futuro. La massiva diffusione di droni nello spazio aereo, la ventilata entrata in esercizio di aeromobili senza pilota a bordo per il trasporto di cose e persone, il ricorso a procedure di emergenza, la cui forza vincolante risiede nel presidio della vita e della libertà, piegata, con una falsa rappresentazione delle realtà, per fini diversi e opposti alla ratio legis, hanno modificato uno scenario che sino a poco tempo fa appariva immodificabile. Il futuro appare incerto e potrebbe essere dominato da dispositivi capaci di replicare l’intelligenza umana , ma dotati di capacità di calcolo incommensurabilmente più elevate di quella dell’uomo.
Si aprono così «scenari inediti, dotati di straordinaria mutevolezza in cui ibridazioni, simbiosi e antinomie convivono senza apparente contraddizione». Non sfugge alle maglie della manifestazione scientifica la difficoltà di conciliare la tutela dei confini del Paese, per ovvie esigenze di difesa del territorio e della comunità stanziata sulla terraferma, con la salvaguardia di valori protetti dalla Costituzione della Repubblica. In questa prospettiva il campo di indagine si allarga e coinvolge gli specialisti di altre materie, dal Costituzionalista, al Filosofo del Diritto, che trarranno linfa, nelle proprie Relazioni, dall’osservazione del dato che scaturisce dalla realtà viva delle operazioni aeree, illustrata dai vertici delle Aereonautica Militare Italiana.
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