Riceviamo e pubblichiamo la nota del consigliere comunale e provinciale Sergio Costanzo.
"Ha ragione il giornalista Sergio Dragone quando sostiene che l’UMG è una sorta di bunker, sorda ad ogni istanza di dialogo e incapace di recepire critiche e proposte. Proprio questa chiusura a riccio, questa indisponibilità al confronto, è una delle principali cause del declino della nostra università che ha perso l’esclusività della sua facoltà più rappresentativa: la scuola di medicina. La nuova facoltà di Cosenza, che già può contare su tecnologie all’avanguardia, è una concorrente molto agguerrita, senza contare che anche Reggio Calabria vuole la sua facoltà di medicina. Non è difficile ipotizzare per gli anni a venire un deficit di iscrizioni.
L’Università arriva al voto per il rettore senza un minimo di autocritica, senza avere spiegato alla città le ragioni che hanno permesso questa duplicazione, il perché all’interno del Coruc invece di fare una battaglia furibonda contro lo “scippo” si è solo astenuto per quieto vivere. Dovrebbe spiegarci, ed ancora fa in tempo a farlo, perché l’UMG perde tutte le occasioni per crescere e perché precipita agli ultimi posti delle graduatorie.
Questa denuncia io l’avevo già fatta in Consiglio comunale, a gennaio quando abbiamo discusso proprio della facoltà di medicina. E in quell’occasione io avevo invocato l’elezione di un rettore catanzarese, ambizioso e innamorato della propria città, ed avevo anche fatto i nomi dei professori Arturo Puija e Valerio Donato, anche se non conosco la loro posizione giuridica all’interno dell’ateneo.
Anche la politica ha le sue responsabilità. Abbiamo sbagliato – e ce lo ricorda Dragone con lucidità – ad ammainare subito le bandiere e rinunciare a batterci per ottenere l’annullamento della duplicazione di medicina all’Unical. Non penso che ci sia stato uno scambio con il finanziamento per lo stadio, per il quale mi sento di ringraziare – da tifoso e da consigliere comunale – il presidente Occhiuto e il presidente Mancuso. E’ però vero che troppo presto abbiamo lasciato via libera all’Unical, senza nemmeno iniziare a combattere. Nel calderone ci metto tutti, compreso il sottoscritto, ma credo che responsabilità maggiori le abbiano i consiglieri regionali di Catanzaro, il sindaco, il presidente della Provincia, i parlamentari nazionali.
Ora ci aspettiamo la solita elezione “bulgara” del nuovo rettore, senza concorrenti. Saranno altri sei anni come quelli appena passati?"
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