Non posso accettare che l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro risulti essere penultima in una graduatoria/classifica nazionale. Non lo accetto da cittadino, da rappresentante delle istituzioni, da calabrese che crede nel potenziale del proprio territorio.
Questo dato non è solo un campanello d’allarme: è uno schiaffo che ci impone di reagire. Non con la rassegnazione, ma con la progettualità. Non con le accuse, ma con le soluzioni.
L’UMG non è soltanto un presidio accademico: è uno dei pochi strumenti reali che abbiamo per rilanciare l'intera Calabria dal punto di vista culturale, scientifico, sociale ed economico.
E se oggi la nostra Università arranca, la responsabilità è di tutti, anche di una politica che troppo spesso ha guardato altrove, o peggio ancora ha pensato solo a sistemare qualche amico o parente, magari contribuendonal declino.
Ecco perché è giunto il momento di cambiare passo, di investire seriamente, di fare sistema. Io rilancio con determinazione questa sfida a tutti i potenziali attori, per una visione chiara, concreta, fondata su interventi strutturali, che vedano anche la Regione Calabria al fianco dell’Università, ma anche un a presa d'atto del Rettore Cuda anche al fine di aprire un tavolo di confronto con tutte le forze protagoniste del sistema per rilanciare la nostra Università con concretezza.
Le soluzioni ci sono.
Realizzare l'ospedale veterinario universitario: l’hub che può cambiare tutto. L’istituzione di un hub veterinario universitario è il primo passo imprescindibile per rilanciare l’UMG. Un ospedale veterinario universitario significa innovazione, ricerca, occupazione, servizi al territorio, attrattività nazionale e internazionale. E soprattutto, significa un progetto che unisce sapere accademico e utilità pubblica e rilancerebbe l'Umg sull'intero territorio nazionale come Hub di riferimento del meridione.
Su questo punto, ho avuto più volte occasione di confrontarmi con il Presidente Roberto Occhiuto, che si è sempre dimostrato attento e assolutamente disponibile. Il Presidente ha confermato la volontà - con un atto formale di impegno - di sostenere il progetto dell’Università "Magna Graecia" nell’ambito delle politiche di competenza regionale, in particolare per la realizzazione dell’ospedale veterinario universitario, perché le risorse ci sono e perché è un investimento che può facilitare in modo determinante l’accreditamento del Corso di Laurea in Medicina Veterinaria da parte di ANVUR.
Ovviamente occorre il ripristino del Corso di Laurea in Medicina Veterinaria, corso che è stato eliminato in passato. La medicina veterinaria non è una nicchia: è un pilastro del sistema sanitario, dell’agroalimentare, della prevenzione. Ed è anche un’opportunità formativa per centinaia di giovani calabresi che oggi sono costretti a migrare altrove.
Il Corso di Laurea in Medicina in lingua inglese
Guardiamo oltre i confini regionali. L’istituzione di un corso di laurea in Medicina in lingua inglese trasformerebbe l’UMG in un polo di richiamo per tutto il Sud e per studenti stranieri. È una sfida di visione, di internazionalizzazione, di modernità. Perché la Calabria deve essere al passo con il mondo e non più ultima o penultima in una classifica.
Sono tre punti chiari, possibili, realizzabili. Ma non bastano i titoli nei convegni o gli slogan da social. Serve una strategia istituzionale seria, servono risorse, serve volontà politica. E serve soprattutto la volontà e la consapevolezza di chi può decidere le sorti di questo territorio.
Lo dico da consigliere regionale, ma prima ancora da cittadino calabrese: non c’è futuro senza una università forte, viva, capace di generare sviluppo. Non possiamo più limitarci al lamento. Abbiamo il diritto ed il dovere di cambiare !
Io ci sono. E mi batterò con determinazione perché l’Università "Magna Graecia" torni al centro delle politiche regionali, e diventi motore di rinascita per l’intero Meridione. Perché non abbiamo bisogno di compatimenti. Abbiamo bisogno di futuro.