Di GABRIELE RUBINO
L’Università Magna Graecia di Catanzaro potrà contare su 32 scuole di specializzazione di area medica. Tranne qualcuna, che beneficiano di un pass ministeriale provvisorio, piuttosto stabili e che comunque soddisfano gli standard nazionali. Tuttavia, nello stesso decreto della direzione generale del MUR, ci sono degli alert, dei campanelli di allarme per tre scuole di specializzazione.
Nelle pieghe del decreto per ‘Malattie dell’apparato cardiovascolare’, ‘Igiene e Medicina preventiva’ e ‘Urologia’, pressoché in fotocopia, è arrivato questo esplicito avvertimento: "Ferma restando la valutazione degli standard, dei requisiti e degli indicatori di performance, espressa dall'Osservatorio nazionale per le motivazioni di cui in premessa ai fini dell'adozione della succitata proposta di accreditamento per l'A.A. 2022/2023, si rappresenta che, dall'analisi delle opinioni degli specializzandi iscritti alla Scuola, rilevate tramite questionario di valutazione, sono emerse talune criticità rispetto alle quali l'Osservatorio nazionale si riserva ulteriori approfondimenti, anche tramite site visit. A tal proposito si invita l'Ateneo ad adottare le azioni di competenza finalizzate al continuo miglioramento della qualità della Scuola".
Come tradurre queste espressioni dal burocratese? Punto primo: gli specializzandi delle tre scuole si sono detti scontenti delle stesse. Le ragioni, stando a quanto raccolto in via informale, sarebbero diverse o troppe ore dedicate all’assistenza in un caso o troppo poche in altro o ‘rete’ formativa troppa esigua in un altro ancora. Punto secondo: nell’ipotesi (non del tutto remota) di ‘site visit’, cioè a tutti gli effetti un’ispezione sarebbe un brutto affare in termini di accreditamento. Punto terzo: la concorrenza della facoltà di Medicina di Cosenza si estenderà presto anche alle scuole di specializzazione e in questo senso non è un caso l’esplicito appello del rettore Nicola Leone al presidente Occhiuto sulla necessità di aumentare il numero delle borse.
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