Un abbonamento al Politeama ti vale un selfie con Zingaretti e Verdone

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images Un abbonamento al Politeama ti vale un selfie con Zingaretti e Verdone

  08 novembre 2019 15:53

Un privilegio irripetibile per gli abbonati al Politeama. Ascoltare, vedere da vicino, fare un selfie e chiedere un autografo a due mostri sacri del cinema italiano. Non solo Luca Zingaretti, in arrivo il 15 novembre, ma anche Carlo Verdone che sarà a Catanzaro tra la fine di gennaio e i primi di febbraio per un atteso incontro d’autore.

Come è noto, i possessori degli abbonamenti nelle varie tipologie potranno assistere ai due incontri con Zingaretti e Verdone conservando il loro posto abituale. Fino al 16 novembre è ancora possibile abbonarsi ai pacchetti “prosa”, “danza” e “musica&cinema”, assicurandosi così la possibilità di assistere agli incontri con Zingaretti e Verdone.

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Carlo Verdone è regista e attore. Suo padre Mario, critico cinematografico, professore universitario e per molti anni Direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia, fa sorgere in lui e nel fratello Luca la passione per il cinema. I due, sin da bambini vedono sfilare nel loro salotto autori come Pier Paolo Pasolini, Roberto Rossellini e Vittorio De Sica e il sabato sera si divertono a proiettare per parenti e amici i capolavori della storia del cinema.

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Nel 1972, dopo aver conseguito la laurea in Lettere, si iscrive alla scuola di regia del Centro Sperimentale dove si diploma due anni dopo. La sua prova d'esame, "Anjuta", trae ispirazione da una novella di Cechov ed è interpretata dal già famoso Lino Capolicchio e da Christian De Sica, suo futuro cognato e compagno di molti film. La svolta arriva nel 1977 con lo spettacolo di cabaret "Tali e quali", messo in scena al Teatro Alberichino di Roma, in cui dà vita a 12 personaggi che poi ripropone in televisione nei primi mesi del 1979 in "Non Stop" di Enzo Trapani. All'inizio degli anni Ottanta l'amico Sergio Leone si propone come produttore del suo primo lungometraggio, "Un sacco bello" (1980), in cui molti dei personaggi messi in scena sul palcoscenico arrivano sul grande schermo e che gli vale il David di Donatello come miglior attore esordiente. L'anno successivo con "Bianco, rosso e Verdone" Carlo, insieme agli sceneggiatori Leo Benvenuti e Piero De Bernardi, ripete l'esperimento; ma a partire dal film successivo, "Borotalco" (1982), comincia a condensare i tic e le caratteristiche dei suoi personaggi nel suo protagonista-tipo, un ragazzotto semplice e complessato che non riesce a imporre la propria volontà. In quello stesso anno, Carlo viene diretto da Alberto Sordi, suo maestro dichiarato e fonte d'ispirazione, in "In viaggio con papà". Nel 1988 realizza uno dei suoi film più famosi, "Compagni di scuola", in cui tra le disavventure dei suoi personaggi-caricatura che si rincontrano molti anni dopo la fine del liceo, si fa strada una dilagante malinconia. Non si contano, da allora, i film portati al successo.

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