di ELENA BOVA*
Un nuovo PD per una nuova Catanzaro è l’iniziativa in programma l’11 agosto organizzata dal Portavoce del coordinamento cittadino del PD Salvatore Passafaro assieme agli altri circoli della città.
Qualche spunto di riflessione.
Finalmente riparliamo del PD di Catanzaro, di come riprendere a fare politica, a ricostruire un’organizzazione democratica che dalla lettura della città, cosi’ com’è oggi, avanzi una proposta per le prossime elezioni amministrative. Nel 2022 finirà l’era del Sindaco Sergio Abramo. Si chiude un lungo ciclo di governo del centro destra che, se escludiamo la consiliatura di Rosario Olivo è durato 20 anni. Il tempo di una generazione, sufficiente ad introiettare modi del fare amministrazione, gestione del consenso, rapporto tra istituzione e cittadini. Il primo compito del PD, la prima sfida che deve affrontare, è il ritorno alla politica intesa come programma di idee da mettere in campo e su queste costruire una comunità di cittadini e cittadine che non si dividono sempre e comunque per la soddisfazione di interessi individuali ma sappiano guardare ai beni comuni. Questo guardare al proprio particolare è all’origine dello scarso amore che i Catanzaresi hanno per la città, di un fievole sentimento di appartenenza che ci ha portato negli anni a perdere servizi, istituzioni, pezzi importanti per cui viene, da tempo, sistematicamente spogliata di sue parti nel disinteresse generale.
Catanzaro è il capoluogo della Calabria. Cosa significa oggi questo ruolo? Come tracciare un percorso di proposte ed idee perché la città possa trarre il vantaggio dovuto al suo essere al centro della Calabria vicina all’area a vocazione economica e commerciale di Lamezia Terme?
Abbiamo ha la grande risorsa dell’Università nell’area di Germaneto, l’unica vera ricchezza degli ultimi anni. Come far si’ che Catanzaro diventi a tutti gli effetti una città universitaria come avvenuto per quasi tutte le medie città d’Italia, che hanno organizzato su questa realtà economia, servizi, sviluppo, mobilità delle persone. Abbiamo l’unica Facoltà di medicina e delle professioni sanitarie che assieme all’Azienda ospedaliera Pugliese ciaccio, all’ASP, alle tante Strutture sanitarie convenzionate, costituiscono una vera e propria città della salute, grande risorsa non solo in termini economici, ma per la qualità della nostra vita. Il PD tutto deve porre con forza la necessità non più rinviabile dell’integrazione tra l’Università ed il Pugliese Ciaccio. Nessun interesse particolare sia degli universitari che degli ospedalieri può venire prima della realizzazione di una grande Azienda che programma insieme servizi e strutture da offrire per una sanità migliore ottimizzando risorse e personale, istituendo un altro pronto soccorso a Germaneto e bloccando la perdita di altre scuole di specializzazione come già avvenuto. Su questo mi auguro che il PD parli una voce sola e con forza e coerenza porti avanti questa battaglia.
Catanzaro ha un bellissimo centro storico che in questi giorni sta provando a reagire alla crisi provocata dalla pandemia con una riappropriazione dei luoghi all’aperto, da parte di bar e ristoranti che sono le principali attività economiche del centro.
Perché non pensare all’isola pedonale allargata e permanente per fare rivivere vicoli e piazzette, o il mercato delle “cocole” come nella nostra infanzia? La villa Margerita potrebbe diventare il giardino per l’infanzia della città tale da richiamare un’utenza diversa da quella del Parco della biodiversità. Il centro storico vive un grande problema che è lo spopolamento. Portare gli studenti a viverci non è un obbiettivo impossibile lo abbiamo detto tante volte. Ci sono gli interventi importanti di Agenda Urbana previsti proprio per il centro e per attività di “social hause” ma occorrono residenze attrattive per gli studenti e mezzi di trasporto ad hoc lasciando al quartiere lido la sua specifica vocazione turistica marinara.
La proposta avanzata da Salvatore Scalzo di fare di Catanzaro una “città intelligente” è la nostra proiezione nel futuro, affascinante e possibile, come avvenuto per tante altre città, se ci si lavora tutti fin dall’oggi lasciandosi alle spalle divisioni rancori, la malattia del protagonismo individuale, veleni che hanno intossicato la sinistra in Italia e ancor’ più quella di Catanzaro.
*circolo PD Mater Domini Catanzaro
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