di ANNA TRAPASSO
Riappropriarci della normalità. Ritornare alle cose di un tempo non troppo lontano, ma da cui sembra esser passata una vita. Organizzare un aperitivo con gli amici, finalmente. Un calice di vino in compagnia. Una bollicina pregiata, piccoli bocconi gourmet da gustare lentamente, quel prosciutto crudo tagliato a coltello che da tempo desideravi provare, quell'accostamento di formaggi francesi, glasse e confetture homemade che ancora non conoscevi. Chiacchierare riuniti attorno a un tavolo senza più l'ansia dettata da coprifuoco, restrizioni di tempo e d'azione.
La città (seppur con tutti i dovuti crismi dovuti al momento storico) reclama il suo desiderio di normalità, di leggerezza. In particolare quella fascia di utenti over 30 che non ha mai smesso di lavorare, ma che, a fine giornata, scollati gli occhi dal pc, ormai da troppo tempo va dritta a dormire, avendo perso ogni svago ed ogni sorta di diversivo.
Catanzaro ha bisogno di tornare alle cose semplici e di costruirne di migliori, più belle. La città chiama, e c'è chi risponde. Senza paura. Con coraggio, passione, dedizione, anche un briciolo di follia. Nasce così Rorò 83.
Sandro e Vincenzo (Laugelli e Sinopoli, ndr), due amici, due soci d'affari, due visionari. E' loro il progetto -ormai realtà- che da una settimana ha "acceso i fari" nel cuore della città. Riscuotendo già dall'anteprima il meritato riscontro e l'agognato successo.
Accomunati dalla passione per i vini e i distillati, per i prodotti di "fine food", legati da un rapporto di reciproca stima e collaborazione e da un innegabile buon gusto per gli spazi e gli arredi, da una cura del dettaglio creativo quasi maniacale e da una innata attitudine ai contesti sociali, trovano oggi il loro punto d'incontro definitivo in RoRò83. Un nome che significa tanto.
Un salotto in una ruga antica di Corso Mazzini, precisamente quella salita che conduce alla Chiesa del Rosario, un luogo ricco di riferimenti storici, artistici e leggendari.
Uno spazio caldo ed estremamente piacevole dedicato al rito del beverage, in particolare vini, whisky e distillati da meditazione, al culto dei rapporti sociali alla "vecchia maniera", lontani dalla fugacità dei reels, dei trends e delle stories sui social network. Un luogo in cui parlare e, tra un sorso e l'altro, guardarsi negli occhi, "no filters needed".
Un ritorno all'essenziale, alla concretezza dei rapporti veri, ed a quella del pane caldo, dei salumi freschi, del vino buono, anzi il migliore, per un brindisi speciale alla vita che torna a scorrere -quasi- normale.
La musica è solo un sottile accompagnamento di fondo alle serate di Rorò83: niente bassi pompati nella casse, niente beveroni colorati, niente sciami di ragazzini. Rorò83 è uno spazio "raccolto" e di gusto, caratterizzato da luci soffuse e dai toni caldi del legno di casse e botti di vino.
Le migliori cantine d'Italia fanno a gara per essere partners di questa pregiata chicca, tutta catanzarese. E Rorò83 non si risparmia, accogliendo di buon grado proposte innovative e partnership di alto livello.
In definitiva, questa non è un'ode al vino di baudelairiana memoria, ma un invito a partecipare attivamente alla rinascita del centro storico della città, sostenendo progetti ambiziosi, coraggiosi, puliti e belli, proprio come quello di Sandro e Vincenzo. Che non si risparmiano nell'intento di fornire -fino a tarda sera- un servizio speciale a quei palati esigenti che ora non dovranno più scappare in cerca di "posti magici" e inesplorati.
L'appuntamento è al civico 9 di Salita Rosario, che già questo venerdì proporrà (rigorosamente su prenotazione) ai propri utenti il primo di una serie di percorsi degustazione, stavolta dedicato a cruditée e bollicine.
Provare per credere, parola di gourmand!
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