Una Pasqua diversa che ci mette allo specchio tante sofferenze

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images Una Pasqua diversa che ci mette allo specchio tante sofferenze

  07 aprile 2023 12:57

di GIANPIERO TAVERNITI

La Santa Pasqua si avvicina, non solo per le tradizionali e sentitissime cerimonie religiose che l’emergenza Covid non ci ha permesso di praticare per due anni, stesse cerimonie che univano le comunità dei nostri borghi, delle nostre cittadine e che oggi in un "resurrezione“ della libertà, hanno un gusto più forte, più dolce e meno amaro dalle sofferenze e dalle ex restrizioni passate.

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Una dolcezza che anche nei dolci tipici regionali si rispecchia, dove la mitica Cuzzupa domina e addolcisce la Pasqua e la Pasquetta dei calabresi. Una Pasqua diversa, sentita che ci mette allo specchio tante sofferenze del globo, guerra vicina Russia/Ucraina e sofferenza di tanti uomini, donne e bambini che scappano dalla martoriata Africa invadendo l’Europa, dalla porta principe d’Italia. Anche loro cercano una rinascita , un’ alba sociale e umana, possibilmente “annegata” dal viver civile e non da un mare in tempesta che per colpa di commercianti senza scrupoli e manager del commercio umano ci lucrano  calpestando la loro vita , il loro tesoro, perché oltre ai soldi che pagano per giungere in Europa , quella povera gente non ha niente di prezioso che non la propria vita e spessissimo se la giocano in una “scommessa”  senza speranza di attraversare con lunghi viaggi e tante ore di navigazione in carrette il mediterraneo , per fare Bingo in qualche porto sicuro .

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Ci chiediamo che bingo possa essere, quello di essere stipati in centri accoglienza pieni come un uovo, con misure igienico sanitarie precarie in emergenza, dove tutti i governi che si sono alternati hanno fatto diventare cronica non conducendo politiche intelligenti e non prendendo seri accordi con governi antidemocratici e inaffidabili che dall’altra parte del mare, li lasciano partire.

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La sorpresa che si aspetta con ansia, dopo le tradizionali Naca e Passioni, è il “dolce regina” dei Calabresi che di certo non manca sul tavolo nella domenica della Pasqua e nel cesto della Pasquetta della classica gita fuori porta, meteo permettendo. CUZZUPA, dolce di origine orientale, simboleggia la fine del digiuno di quaresima e l’uovo incastrato nel cuore del dolce, la resurrezione di Ns Signore. del Signore. La si chiama in diverse maniere, dai Cudduraci nella zona reggina, bassa jonica reggina alla più classico della denominazione di Cuzzupa della zona reggina jonica a confine con la provincia di Catanzaro  Si preparano, qualche giorno prima della Santa Pasqua, sono variegate le loro forme, con disegni diversi da quella del cestino (del “panaru”), a quello della colomba, ci sono anche disegni con intrecci di pasta biscottata con uova ingabbiati, in tutte le forme la bellezza delle decorazioni colorate viene data da confettini e codette multicolorate.

La speranza che questa resurrezione di Ns Signore, possa coincidere con il rifiorire della pace in ogni angolo del globo e che la persona finalmente possa essere messa al centro della discussione , al pari dell’uovo che la massaia calabrese , sistema al centro della cuzzupa a forma di cestino (panaru) che come una sorta di matrioska sarà nel cestino dei calabresi nella Galilea di pace , in mezzo a spettacolari uliveti che del loro ramoscello ci suggeriscono di cercarla davvero quella pace tanto preziosa come le olive che al tempo producevano ottimo olio anche nella Galilea dove nostro Signore probabilmente visse la gioventù’ e dove nel giorno del Lunedi dell’Angelo, i cristiani vi si recavano a trascorrervi la Festa Santa e al tempo le donne sulla strada di Cristo, corsero verso la GALILEA , per vedere ed annunciare il Cristo risorto, al pari delle stesse ognuno di noi dovrà cercare la Galilea della Pace e risorgere donando dignità e civiltà al viver civile. Buona Pasqua!

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