di CONCETTA PROCOPIO
Il 2 settembre 2022 presso il reparto di Radiologia Diagnostica dell’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, durante un esame di routine, mi è stato diagnosticato un aneurisma cerebrale dell’arteria basilare di circa 1 centimetro. Il medico radiologo, dott.ssa Marisa Gigliotti, mi ha subito allertata della gravità del caso, redigendo immediatamente il referto e consigliandomi di consultare tempestivamente un neurochirurgo interventista per unavalutazione specialistica. Nella stessa giornata ho consultato Il Direttore del reparto di Neurochirurgia dello stesso Ospedalecatanzarese, dott. Giuseppe Mauro ( che ringrazio vivamente per la sua assoluta disponibilità) che ha sottoposto il mio caso all’equipe dell’UOC di Neuroradiologia dell’ospedale Annunziata di Cosenza, diretta dal dott. William Auteri, con cui, ho appresosuccessivamente , è in corso da qualche anno una collaborazione sinergica per patologie carebrali da trattare per via endovascolare.
Fino a quel momento, lo ammetto, non avevo percepito la gravità della situazione e mi illudevo che tutto si sarebbe potuto risolvere con una semplice terapia farmacologica e con periodici esami di controllo.
La settimana successiva sono stata ricevuta presso l’ospedale Annunziata di Cosenza, dal dott. William Auteri, direttore dell’UOC Neuroradiologia, e dal dott. Umberto Silvagni, che, dopo avermi sottoposto ad un’angio-TAC del circolo intracranico, mi hanno purtroppo confermato la presenza di un aneurisma dissecante della parete laterale dell’arteria basilare che necessitava di un intervento per via endovascolare in tempi molto brevi. A questo punto, mi è crollato il mondo addosso anche perché i “tempi molto brevi” dei neuroradiologi significavano poche settimane, e comunque non oltre il mese successivo.
Il quadro era chiaro: dovevo sottopormi, in breve tempo, ad un delicato intervento ma ….. …. dove? Per amici e familiari occorreva trovare un centro di eccellenza fuori regione come fanno parecchi calabresi quando si trovano di fronte a queste problematiche. Io e mio marito però, dopo alcuni comprensibili momenti di confusione abbiamo deciso: avrei fatto l’intervento in Calabria, all’ospedale di Cosenza, dall’equipe del dott. Auteri. Così il 27 settembre sono stata operata con successo dal dott. Silvagni e dal dott. Auteri con un trattamento endovascolare, con posizionamento di stent e il riempimento della sacca aneuirismatica con coils.
Non mi resta quindi che ringraziare ed elogiare tutti i medici che ho incontrato durante questa mia esperienza. Un ringraziamento anche alla caposala del reparto di Neurochirurgia dell’Annunziata, Sig.ra Ida de Marco, che mi ha accolto come una figlia e mi ha seguito in tutta la degenza. Grazie anche al personale medico e paramedico di tutto il reparto: Giuseppe, Barbara, Pasquale, Annalisa, Eugenio e tutti gli altri di cui non ricordo il nome. Ma il messaggio che io voglio oggi lanciare è che in Calabria esisteanche una buona sanità: professionisti seri e preparati allo stesso livello dei loro colleghi operanti nei grandi ospedali del Nord Italia di cui dobbiamo fidarci pretendendo, nel contempo, che la politica calabrese, spesso cieca, ottusa e sorda alle richieste di noi cittadini, non distrugga quello che di buono già esiste nel nostro sistema sanitario, ma che anzi implementi queste eccellenze per porre fine alla migrazione sanitaria che affligge da sempre la nostra Regione.
Grazie di cuore a tutti coloro che mi hanno curata e confortata.
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