di PAOLO CRISTOFARO
Un comune della Calabria purtroppo tristemente noto per la pesante influenza della 'ndrangheta: San Luca (RC). Le elezioni amministrative del 2019 - vinte dall'attuale sindaco, Bruno Bartolo, in corsa col giornalista Klaus Davi nell'altra lista - hanno posto fine al lunghissimo commissariamento dell'Ente per infiltrazioni mafiose, durato 11 anni. Ora, per un'interdittiva antimafia, emessa dalla Prefettura di Reggio Calabria, il Comune è stato costretto ad effettuare il recesso rispetto alla concessione di un terreno agricolo che era stato accordata ad un privato per la durata di 10 anni.
E' datata 17 febbraio 2020 la determina di recesso - ai sensi dell'art. 92, comma 4, del Decreto Legislativo n°59 del 2011 - firmata dalla responsabile dell'Area Tecnica Manutentiva, Antonella Catanzariti. La concessione era stata accordata a seguito di un'istanza prodotta da un privato cittadino, S.G., il 2 marzo del 2010 (prot. n° 1500). Il privato aveva richiesto la concessione "in affitto del terreno di proprietà comunale [...] per la durata di 10 anni". A distanza di pochi mesi, il 4 maggio dello stesso anno, era stato sottoscritto all'apposito atto di concessione (n° 004/2010).
Il 13 febbraio 2020, però, a pochi mesi dallo scadere della concessione, la Prefettura di Reggio Calabria ha inviato al Comune di San Luca "l'informazione antimafia di contenuto interdittivo", acquisita al protocollo dell'Ente il 14 di febbraio, prot. n° 1195. L'Ente ha pertanto ritenuto di intervenire immediatamente con il recesso della concessione "per l'affitto di terreni agricoli [...] con il signor S.G.".
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