Unità di Crisi, Spirlì: "La vaccinazione in Calabria sta prendendo il ritmo giusto"

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Il presidente della Regione, Nino Spirlì, durante l’Unità di crisi che si è svolta questa mattina nella Cittadella

Scelti i presidi Covid per le tre aree calabresi. Al via i nuovi hub vaccinali

  13 aprile 2021 14:23

«La vaccinazione in Calabria sta prendendo il ritmo giusto. I tempi sono chiaramente quelli di una sanità che è stata indebolita nel corso degli anni ma che con grande coraggio e con grande tenacia sta lavorando in queste ore». È quanto ha dichiarato il presidente della Regione, Nino Spirlì, al termine dell’Unità di crisi che si è svolta questa mattina in Cittadella. Alla riunione erano presenti anche il commissario e il subcommissario alla Sanità calabrese, Guido Longo e Angelo Pellicanò, oltre ai vertici delle Aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria.

«Oggi – ha dichiarato ancora  Spirlì – abbiamo fatto un’Unità di crisi sulla situazione di Cosenza e sull’aumento dei posti Covid negli ospedali della sua provincia. Nello specifico, abbiamo scelto il presidio di Rogliano come centro ospedaliero per il nord della Calabria, la struttura sanitaria “Villa Bianca” di Catanzaro nell’area centrale - anche con il supporto dei responsabili del Mater Domini e della Protezione civile - e l’ospedale di Gioia Tauro per quanto riguarda la parte sud della regione».

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«Oltre a questo – ha aggiunto Spirlì –, si è parlato delle necessarie assunzioni del personale medico in tutta la Calabria, ma anche di piano vaccinale e hub. Su quest’ultimo tema, abbiamo avuto la conferma che quello di Corigliano Rossano può partire già domani. Stesso discorso per Cirò Marina, mentre quello di Catanzaro è attivo da ieri. Nei prossimi giorni avvieremo gli hub di Siderno e Mesoraca».

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«Mi auguro – ha concluso Spirlì – che queste decisioni possano tranquillizzare i calabresi e soprattutto levarli dalla morsa dei mestatori in campagna elettorale, tra cui anche il sindaco di Napoli. A lui vogliamo ricordare che nella nostra sanità non si muore coperti dalle formiche o nei bagni degli ospedali. Visto che si sente così eccezionale nell’organizzazione sanitaria, lo invitiamo a rivedere quello della sua città». 

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