“Viabilità disastrata, precarie condizioni di sicurezza, decoro urbano fatiscente, fiumi pericolosi e opere pubbliche abbandonate: Lamezia Terme sta attraversando uno stallo nella gestione amministrativa mai visto in precedenza nella storia della città”. E’ quanto affermano i componenti dell’associazione “Uniti per Lamezia e per il Comprensorio” che si sono ritrovati alla presenza del presidente Vincenzo Cutrì, della vicepresidente Rosella Zofrea, della segretaria Teresa Gigliotti e di tutti i componenti del direttivo.
“Professionisti, imprenditori e cittadini hanno, infatti, deciso – proseguono dall’Associazione - di sposare un progetto comune per rilanciare il ruolo di Lamezia Terme e del suo hinterland troppo spesso mortificato da una politica locale assente e distante dai problemi del territorio”.
“Le condizioni di parecchie strade urbane, iniziando dalla centralissima via Perugini, sono indecorose, sia per la presenza di buche che per l’assoluta assenza di igiene e decoro urbano. La sicurezza degli automobilisti e dei cittadini – affermano dall’Associazione - è a rischio. Pertanto chiediamo un intervento immediato del governo comunale per la messa in sicurezza delle strade cittadine e per provvedere alla pulizia e al taglio di sterpaglie ed erbacce che invadono marciapiedi e carreggiate. Una situazione insostenibile che perdura da diversi anni.
Drammatica è anche la situazione dei fiumi: la pulizia è una chimera e ci si affida alla sorte per le prossime e imminenti precipitazioni atmosferiche. Come è altrettanto inaccettabile il totale abbandono di alcune strutture sportive. Tra queste, una particolare menzione merita il campo sportivo di Fronti completamente abbandonato all’incuria e al degrado. Si tratta di una struttura di particolare valenza sociale per un quartiere che ha bisogno di attenzione e servizi essendo distante qualche chilometro dal centro cittadino”. “Sempre in tema di sicurezza – aggiungono - non si può sottacere la situazione in cui versa il Parco Mastroianni. Sarebbe opportuno predisporre un piano per la sicurezza di quest’area troppo spesso abbandonata al degrado sociale e alla microcriminalità”.
“Siamo convinti – concludono – che la città debba cambiare passo. Occorre una svolta nella gestione politica e amministrativa”.
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