Il tema della formazione e della creazione di quelle figure necessarie a colmare lo “skill mismatch”, la distanza tra le competenze dei lavoratori e le richieste effettive del mercato del lavoro, è prioritario per la Cisl Magna Grecia, che dopo una serie di iniziative e percorsi di alternanza scuola-lavoro con istituti superiori del territorio, ha avviato un proficuo confronto con l’Università Magna Graecia. L’incontro tra il rettore dell’ateneo catanzarese Giovanni Cuda e la delegazione sindacale composta dal segretario generale della Cisl Magna Grecia Daniele Gualtieri, dal segretario generale della Cisl Scuola Magna Grecia Alfredo Silipo e dal segretario provinciale Cisl Università Francesco Maurici, ha puntato soprattutto sul ruolo dell’università per cogliere le opportunità offerte dalla terza missione, quelle di natura culturale e sociale e quelle di valorizzazione economica della conoscenza. «Rafforzare i processi di interazione diretta tra scuola, università, corpi intermedi, tessuto imprenditoriale, è necessario per ottenere l’obiettivo della trasformazione produttiva delle conoscenze, perché queste consentano di contribuire alla crescita economica e sociale dei territori», ha spiegato il segretario della Cisl Magna Grecia Daniele Gualtieri, che ha considerato «molto positivo l’incontro con il rettore Giovanni Cuda, che ringrazio per avere accolto la nostra richiesta di incontro, dimostrando grande apertura nei confronti delle proposte del sindacato e disponibilità a costruire percorsi condivisi che contribuiscano anche a valorizzare il ruolo, l’identità e la centralità dell’Ateneo nel territorio».
Tra le proposte della Cisl la possibilità di prevedere in collaborazione specifici corsi di alta formazione all’interno dell’area giuridico-economica. Ma è soprattutto la collaborazione tra università, imprese e sindacato per introdurre corsi di laurea sperimentali ad orientamento professionale, attinenti alle vocazioni del territorio, il tema centrale per raggiungere gli obiettivi della professionalizzazione della occupabilità dei laureati e rafforzare di conseguenza l’attrattività dello stesso ateneo. «Pensiamo a figure specializzate nel campo tecnico e tecnologico, ma anche a scienze della formazione primaria e matematica, settori in cui nei prossimi anni, secondo gli studi, emergerà una richiesta di figure professionali oggi mancanti, ma anche percorsi formativi relativi ai settori del turismo e dell’accoglienza, delle politiche del mare», ha detto Gualtieri, che si è soffermato anche sulla necessità di rafforzare la presenza dell’ateneo nel centro storico, ampliando l’offerta formativa specifica in base ai punti di attrattività della città, dalla scuola alla sanità, all’attività giudiziaria: «Un tema, quello della rivitalizzazione del centro storico attraverso le attività accademiche, che il rettore Cuda ha assicurato di condividere - ha aggiunto Gualtieri - e ci ha annunciato la volontà di portare in centro il corso di Psicologia criminale, perché la formazione avvenga a contatto con gli uffici giudiziari della città».
La Cisl ha quindi auspicato l’avvio di un tavolo tecnico permanente che coinvolga istituzioni, stakeholder, corpi sociali, per stringere ancora di più la relazione tra università e territorio, superando contrapposizioni, logiche di campanile, e facendo rete attorno ad una visione complessiva di sviluppo.
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