Continua il dibattito sulla scelta di restare a studiare in Calabria (LEGGI QUI)
di SEBASTIAN CIANCIO*
Nutrire un sogno dai tempi della scuola. Accarezzarlo, accudirlo. Convincersi di una scelta con consapevolezza e passione. Accrescere il desiderio di creare nuovi legami nella propria Regione, senza rimorsi. Superare il pregiudizio di guardare l'Università più vicina dal basso verso l’alto e non dal suo interno. Respingere i dubbi e le critiche perché spesso chi li alimenta, ha la mente e il cuore già in valigia.
Restare in Calabria, per qualcuno come me, ha rappresentato un bisogno interiore e non un ripiego. Perché chi ama questa terra, la ama prima ancora di conoscerla e la ama anche quando il sentimento non è corrisposto. La ama a tal punto da stare male quando si allontana. Mi immatricolerei ancora mille volte quaggiù perché, dopo aver vissuto anni intensi accademici, posso testimoniare che formarsi nella propria città non è una penalizzazione ma un'opportunità da coltivare, consolidare, potenziare e promuovere.
Questa terra ha necessità e merita che tutti i suoi giovani figli abbiano la possibilità di impegnarsi per ambire allo sviluppo economico, sociale e culturale della stessa, dove anche e soprattutto l'Amore sia l'indiscusso protagonista.
*avvocato ed ex studente dell’Università
Magna Græcia di Catanzaro
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