Us Catanzaro 1929, aquile a riposo dopo il pareggio del "Menti". Grassadonia: "Risultato meritato"

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La squadra a fine gara sotto la "Capraro"
  11 novembre 2019 20:20

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

Giornata di pieno riposo per Maita e compagni che ieri, sul neutro di Castellammare, hanno acciuffato il pareggio in extremis, dopo una prestazione in chiaroscuro. Il lampo di Fischnaller, entrato nei minuti finali di un secondo tempo giocato al di sotto delle possibilità, ha evitato una sconfitta quasi sicura. E invece, il colpo del giocatore che sa quando affondare è arrivato al momento giusto e ha regalato alle aquile un pareggio tutto sommato meritato.

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Dello stesso avviso, l’allenatore del Catanzaro, Gianluca Grassadonia, che a fine gara ha dichiarato: “Abbiamo preso due gol in maniera ingenua, dopo un buon primo tempo. Soprattutto il secondo, nato da una punizione nostra totalmente sbagliata e ha scatenato il contropiede, questo ci ha un po' abbattuti. Nonostante ciò, siamo rimasti in partita e abbiamo trovato il pareggio, penso che sia un risultato meritato. Ho visto anche io che fosse stato Signorini a fare fallo, sinceramente, però allo stesso tempo il rigore per la Cavese penso sia stato generoso. Era una partita difficile oggi – ha detto - la Cavese ha un buon organico ed allenata molto bene, partite scontate non esistono. Noi dovevamo dare continuità al primo tempo e non l’abbiamo fatto, non possiamo essere così timorosi in avvio di secondo tempo, ma mi tengo la reazione della squadra. Dobbiamo cercare di arrivare quanto più in alto è possibile – ha concluso il tecnico salernitano - poi andremo a vedere dove migliorare la squadra che ha ampi margini di miglioramento”.

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“Insultato per il colore della mia pelle” Per la seconda domenica di fila – racconta Gho, il calciatore nato a Torino ma con origini ivoriane e in passato convocato anche dalle rappresentative giovanili azzurre (U15 e U16) - la prima volta non ho detto niente e ho sbagliato ma ora ne ho abbastanza di 'sto schifo. Parliamo di calcio - prosegue il ragazzo che si è affidato ad uno sfogo sul proprio profilo Instagram e la notizia è stata ripresa dall’Ansa - ci stanno gli sfottò e ci sono mille modi per insultare una persona. Non m’interessa se era uno o dieci o cinquanta, in tanti mi hanno detto di lasciare stare' ma io non lascio stare, per me chi sbaglia paga. Queste persone - conclude Goh - non devono entrare negli stadi, queste persone qua si devono squalificare per un po' di anni. Il razzismo va oltre il calcio, è un tasto che non si deve toccare”.

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 “Nessun coro razzista” Unanime lo stupore di numerosi tifosi giallorossi presenti sugli spalti del “Menti”, accusati di razzismo e discriminazione. Secondo alcuni testimoni catanzaresi sentiti a fine partita e anche in giornata, il giocatore di colore, finito il match, avrebbe indugiato senza motivo sotto il settore ospiti, già molto irritato dalla prestazione deludente dei propri calciatori, contestati a gran voce al rientro negli spogliatoi. Proprio in quegli attimi concitati, il calciatore di colore (che non ha proprio giocato) avrebbe sentito qualche frase offensiva rivolta nei suoi confronti che ha scatenato la sua reazione e l’accusa di razzismo. Ma secondo diversi testimoni, non è stato lanciato alcun coro razzista da parte di alcun gruppo organizzato, né tanto meno frasi offensive. Usciti dallo stadio, alcuni tifosi sono stati perfino fermati dagli agenti, proprio su indicazione dello stesso giocatore, ma a quanto pare, la faccenda si è subito chiarita e i sostenitori delle aquile hanno fatto rientro a casa senza alcun problema.

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