Us Catanzaro 1929, aquile sconfitte al Granillo dopo una buona gara. Alta tensione ma senza disordini. Arbitro intimidito negli spogliatoi

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images Us Catanzaro 1929, aquile sconfitte al Granillo dopo una buona gara. Alta tensione ma senza disordini. Arbitro intimidito negli spogliatoi
Mani al cielo per i mille sostenitori giallorossi (foto di Romana Monteverde)
  14 ottobre 2019 14:53

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

Il derby del Granillo è stato il match che tutto sommato ci si aspettava: difficile, spigoloso, giocato ad alta intensità, tra due squadre forti ma con caratteristiche diverse. Il Catanzaro ha espresso un buon calcio soprattutto nella prima frazione dimostrando di avere nelle corde la capacità di stare sul campo e fare possesso palla. La Reggina è uscita bene nella ripresa, nel corso della quale ha sfruttato le proprie individualità ma non ha impressionato più di tanto. Il suo allenatore Mimmo Toscano, noto per la concretezza ma non certo per il bel gioco, ha saputo attendere la stoccata decisiva che è arrivata nel finale con il solito Corazza che ha mandato in delirio i 15mila del Granillo.

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Mentre, dall’altra parte, il mister Auteri, ha risposto alla sua maniera, confermando una formazione che alla fine non si è rivelata vincente in trasferta ma che tuttavia non ha affatto sfigurato nell’arco dei novanta minuti. Anzi, se quel tiro di Fischnaller fosse entrato, anziché sbattere sul palo, a quest’ora staremmo parlando di un’altra partita. Ma la fortuna, è vero pure, che va dove deve andare e probabilmente quei “particolari” di cui parla Auteri sono stati decisivi per gli amaranto e non per le aquile, ingenui su quel traversone di Bellomo da cui è scaturito il colpo di testa della punta amaranto che puniscono ancora una volta il Catanzaro in trasferta. Dal canto suo, Toscano ha detto che “la squadra ha meritato di vincere rischiando qualcosa ma il coraggio poi ci ha premiato contro una squadra forte”.

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Certo, una partita non decide nulla ma il campionato alla nona giornata inizia a dare le prime indicazioni. I valori delle squadre cominciano e venir fuori. Non è ancora tempo di bilanci ma fino ad ora il torneo dimostra che il Catanzaro è una buona squadra ma deve lavorare a fondo per stare lì davanti insieme alle altre. La concorrenza è davvero agguerrita. Basti pensare alle sorprese Potenza e Monopoli, al Bari che sta iniziando a macinare punti e alle favorite Ternana e Reggina che non deludono le aspettative.

Terna arbitrale intimidita A fine gara, il tecnico del Catanzaro Gaetano Auteri, tra le altre cose, ha parlato di una terna arbitrale maldestra e non all’altezza della partita ma nello stesso tempo ha voluto raccontare un episodio grave che non dovrebbe mai accadere nei campi di calcio.

“Al rientro negli spogliatoi, alla fine del primo tempo – ha riferito il mister - ho visto che l’arbitro Paterna dava spiegazioni a dieci persone che lo circondavano con fare nervoso e con tono di voce alterata, così sono intervenuto per dire che un direttore di gara non è tenuto a dare alcun tipo di spiegazioni perché a noi non lo consentono. Così come non ci hanno consentito di stare in piedi in panchina mentre quella della Reggina è stata molto spesso tutta in piedi senza essere richiamata”. Motivo del piccolo scambio di battute tra i due tecnici nel corso primo tempo.

Detto ciò, “l’espulsione di De Rose è giustissima e sacrosanta – ha osservato il mister - ma quella di Martinelli per un fallo sciocco, banale, in mezzo al campo, senza cattiveria, sanzionato subito con il giallo e poi con il rosso non mi sembra affatto giusta. Ecco – ha dichiarato Auteri senza peli sulla lingua - secondo me quella espulsione è figlia di ciò che l’arbitro ha consentito nell’intervallo. Perchè il regolamento non consente di dare spiegazioni a 10 persone che si mettono insieme per andare dall’arbitro”. Tutto questo accadeva, sabato scorso, presso lo stadio Granillo di Reggio Calabria, in assenza di alcun rappresentante delle forze dell’ordine e di figure deputate al controllo e alla sicurezza negli spogliatoi.

Maglia nera al presidente Gallo Se c’è un personaggio a cui assegnare la maglia nera del derby è senza dubbio il presidente della Reggina, Luca Gallo (in foto). L’esultanza messa in scena al gol di Corazza con in dosso una t-shirt amaranto riportante una frase in bianco “Lavati i pedi e va curcati” è un’azione a dir poco deprecabile. È impensabile che un presidente di una squadra di calcio professionista possa esibire una frase di questo genere senza subire conseguenze da parte della giustizia sportiva e ordinaria. Fomentare odio durante una partita di calcio per questioni di campanile è un esercizio grave che merita la condanna, senza se e senza ma, soprattutto se viene fatto dal presidente di una squadra di calcio che vanta un passato in serie A.

Derby ad alta tensione ma senza disordini Servizio d’ordine gestito senza dubbio meglio dell’anno scorso ma non impeccabile. L’apparato messo a punto per l’occasione ha evitato il verificarsi di episodi di violenza e di contatto tra le due tifoserie ma non sono mancati i disagi della tifoseria ospite bloccata ai cancelli all’ingresso del settore ospiti per controlli capillari che hanno rallentato di molto l’entrata dei mille tifosi giallorossi. Del resto, tutto liscio.

Grande cornice di pubblico Senza dubbio di alto livello lo spettacolo sugli spalti offerto al Granillo. La Curva sud, all’ingresso delle squadre in campo, ha messo in scena una coreografia. Il Settore ospiti si è fatto sentire per tutta la partita con un tifo incessante e continuo. Clima incandescente sugli spalti condito da cori e sfottò, ma non si è registrato nessun episodio di violenza.

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