di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
“Finalmente sono qua e sono molto contento di fare parte del Catanzaro che è una famiglia molto importante. Qui tutti lavorano con serenità, si sta molto bene e abbiamo l’opportunità di migliorare sempre più”.
Parola di Zhivko Atanasov, 29 anni, difensore centrale bulgaro prelevato a gennaio dalla Viterbese, dov’era capitano, per rinforzare la linea difensiva del Catanzaro.
“Quando sono arrivato – racconta in un italiano da perfezionare - ho trovato una squadra con giocatori veramente forti che mi hanno dato una mano ad allenarmi, a giocare, a fare tutto in campo. E anche quelli che sono arrivati dopo di me sono molto bravi per questa categoria. Sono contento di far pare di questa società e voglio far sempre meglio.
E prosegue: “Nello spogliatoio siamo tutti uguali e ci siamo comportati bene anche con Grassadonia e ora con Auteri. Sono allenatori diversi e per fortuna abbiamo vinto tutte le gare.
A Viterbo giocava principalmente da difensore centrale destro, “che è molto diverso - sottolinea - ma secondo me la mia posizione è quella di centrale vero e prorpio. Con i miei compagni di squadra mi sento benissimo perché sono forti, intelligenti e posso contare su di loro: Martinelli, Celiento, Riggio, Quaranta Nicoletti, tutti. Mi danno una mano quando mi serve e io lo faccio con loro”.
E per questo “mi aspettavo che le vittorie arrivavano. Perché il Catanzaro ha fatto un mercato importante: Corapi, Di Piazza, Tulli, Carlini, e tutti quelli che sono arrivati sono acquisti di alto spessore che hanno vinto campionati. Non sono giovani. Ho visto la squadra e ci siamo allenati ad alti livelli e non mi aspettavo che perdevamo con Monopoli e Teramo”.
Da buon difensore preferisce la concretezza. “A me non piace guardare la classifica e fare conti. Io penso solo alla partita di domenica e la voglio vincere. Voglio lavorare in settimana e poi voglio vincere ancora”.
Giocatore alto ma dai piedi buoni: “Quando vedi uno così pensi che sia scarso con i piedi e invece a volte ti sbagli. Io non sono così. Con Auteri mi sono trovato molto bene e abbiamo le stesse idee per il calcio. Quello che vuole da me cerco di farlo al meglio”.
E infine: “Mia madre mi ha insegnato tante cose. A rispettare i miei colleghi, a seguire il mio allenatore e soprattutto a cercare di migliorare. Tanti sacrifici e tanto lavoro”.
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