di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
"Il settore giovanile e le strutture sportive sono fondamentali per ottenere risultati nel calcio"
Lo afferma Beppe Ursino, direttore sportivo del Crotone da oltre vent’anni e protagonista di grandi successi con la squadra pitagorica partendo proprio da zero.
Cosa si sente di dire alle squadre calabresi
Non saprei. Ho avuto modo di conoscere in aeroporto il presidente del Catanzaro Floriano Noto e secondo me è un grande presidente. Merita molto più della C. Catanzaro è un’ottima piazza che deve sempre aspirare a tornare in serie B come ha fatto la Reggina che ce l'ha fatta al primo colpo. Ha fatto un grandissimo campionato. Il Catanzaro ha una tifoseria e una società che meritano molto di più, ma ogni campionato ha una storia a sé".
Quanto incidono le strutture sportive?
"Sono determinanti nel calcio. Quando il presidente Vrenna ha fatto il centro sportivo siamo migliorati molto anche nel settore giovanile. Anche sul piano tecnico la squadra ha acquistato più sicurezza senza viaggiare in continuazione e gli impianti e lo stadio sono determinati ai fini dei risultati".
E il settore giovanile?
"I giovani bravi devono giocare, non si deve guardare l’età. Facendo le squadre a Crotone non ho mai guardato la carta d’identità. Con me giocavano Florensi, Bernardeschi, Mirante Gastaldello che all’epoca avevano 17, 18 anni. Oggi in prima squadra abbiamo Cuomo e Zak e vengono dal settore giovanile. Bisogna puntare ancora di più sui giovani ora che questo virus ha mandato in crisi un po’ tutte le società. Far quadrare i bilanci perché i presidenti non possono fare fallire le aziende. Anche In Serie C quando abbiamo vinto il campionato avevamo un mix di giovani e meno giovani. Io ho fatto sempre così. Speriamo di uscire presto da questa situazione e poi pensiamo ad altro".
Ripresa del calcio giocato
"Ci sono due soluzioni. Se si riparte bisogna riprendere il campionato dal punto in cui si era interrotto. Ma dopo due mesi sarebbe un altro campionato. Se non si riparte bisogna cristallizzare le classifiche com’è giusto che sia. Le prime 2 in Serie B e le prime 3 in Serie C. Poi cosa si farà sui play-off non si sa, ma credo che non ci saranno".
Play-off di Serie C
"È difficile, davvero difficile. Sulla quarta si deve trovare una soluzione condivisa ma devono decidere le federazioni perché siamo affiliati a loro ed è una situazione che devono studiare i responsabili".
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