Us Catanzaro 1929, Carlini: "Sarebbe bello ricominciare a porte aperte. Il calcio è dei tifosi. Cassa integrazione? Credo sia giusta per le fasce di reddito più basse"

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images Us Catanzaro 1929, Carlini: "Sarebbe bello ricominciare a porte aperte. Il calcio è dei tifosi. Cassa integrazione? Credo sia giusta per le fasce di reddito più basse"
Massimiliano Carlini in video conferenza stampa
  04 aprile 2020 14:12

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

“Se la situazione generale migliora allora si può ripartire ma è normale che sarebbe meglio farlo con i tifosi. Il calcio è loro”

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È il pensiero espresso da Massimiliano Carlini, centrocampista offensivo del Catanzaro, nel corso della videoconferenza stampa mattutina.

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Poi, spiega: “Prima di tutto, al di là dello sport, bisogna vedere come si evolve la pandemia. Se la gente starà meglio allora anche noi sportivi saremo pronti a riprendere. Ma se la gente sta male non ci sono i presupposti per ricominciare l’attività.”

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È difficile mantenere la condizione fisica e mentale?

“E una situazione particolare. Cerchiamo di mantenerci allenati. Il prof ci manda ogni giorno esercizi da fare a casa, ma se manca la corsa la condizione fisica cala inevitabilmente. Cerchiamo di fare forza e tutto quello che è possibile svolgere tra le mura domestiche”.

In Germania sono quasi pronti per ricominciare

“Vero, ci stanno provando, ma il numero dei morti è inferiore rispetto agli ammalati. Probabilmente hanno una sanità che glielo consente. Ma qui, per il numero dei contagiati e di morti non vedo possibilità”.

In Lega si discute del futuro e dei pagamenti per i calciatori

“Non si capisce cosa vogliono fare. È giusto mettere da parte il personale, ma è ovvio che non si può fare come in serie A. Chi gioca in questa categoria guadagna anche due, tre, quattromila euro al mese, e tagliere significherebbe provocare grandi difficoltà. Sulle fasce più alte si può rinunciare a qualcosa ma per gli altri ragazzi non credo sia giusto” 

Cassa integrazione?

“Penso sia giusto. Un ragazzo che deve pagare l’affitto e far mangiare una famiglia non credo possa stare senza percepire stipendio pieno”.

 Ne state discutendo con l’Aic?

“Siamo i linea diretta tramite Martinelli e Corapi che sono i nostri rappresentanti e ci aggiornano sul gruppo”

Soluzione e porte chiuse a maggio o a giugno?

“Se la situazione generale si sarà calmata allora si potrà ricominciare ma è normale che sarebbe meglio farlo con i tifosi, perché il calcio è loro”

Come ti sei trovato a Catanzaro?

“Molto bene. Abito a Lido e sto con mia moglie e mia figlia. Abbiamo tutto ciò che è necessario. E poi, anche un bel lungomare per passeggiare”.

Quale ruolo prediligi?

“Negli ultimi 5 anni ho ricoperto il ruolo di mezz’ala e mi sono un po’ abbassato. Ma la mia carriera inizia da esterno d’attacco. Quando sono venuto qui sapevo che il mister non gioca con la mezz’ala e mi sono ritrasformato in quello di inizio carriera. Per entrare nei meccanismi del tecnico ci vuole tempo perché chiede giocate di un certo tipo e schematizzate, ma sono contento. Cerco di dare tutto in campo tutto. Poi, se le prestazioni non arrivano è un po’ tutta la squadra che non va bene. Ma sono fiducioso e potremmo uscire da questa situazione da un momento all’altro”.

Il vero Carlini non l’abbiamo ancora visto

“Bhe, quando i risultati non arrivano anche l’avversario conta. Le partite vinte sono arrivate con squadre meno forti. Ma è vero pure che una squadra composta da nuovi giocatori ha bisogno di tempo. Io non ho espresso le mie migliori doti ma cercherò di fare meglio”.

Il ruolo ha influito?

È normale. Un giocatore messo in un ruolo che non fa da anni può andare in difficoltà, ma sinceramente ho espresso il meglio. Tuttavia, un giocatore deve adattarsi a tutto quello che l’allenatore chiede.

Il palo contro la Reggina è un’immagine delle 7 presenze

“Sono annate che vanno così. A Reggio Emilia nonostante feci un gradissimo campionato la palla non entrava. L’anno dopo a Castellammare appena la toccavo facevo gol. A Catanzaro non vuole entrare. Fare gol nel derby sarebbe stata una iniezione di fiducia in più”

Se fosse entrato il rigore di Giannone l’anno scorso cosa sarebbe successo?

“Quando parlavamo tra di noi la squadra di cui avevamo timore era proprio il Catanzaro. Esprimeva un calcio bellissimo, andava e duemila. Contro di noi, sia all’andata che al ritorno ci ha messo in difficoltà. Nonostante vincemmo a Catanzaro 3-0, ricordo un primo tempo straordinario. Ma il calcio è fatto anche di episodi. Certo, il rigore segnato poteva dare maggiore fiducia ma non è detto che avrebbe cambiato la stagione del Catanzaro”.

Le società di Legapro sono orientate a non giocare più

“In questi casi ognuno tira l’acqua al proprio mulino. Se non si riprenderà i club potrebbero risparmiare fino a tre, quattro stipendi più i contributi che ritengo hanno già preso. Dobbiamo venirci incontro e trovare una soluzione equa”

Tre cose da vedere a Terracina

“La prima sicuramente lo stabilimento balneare di famiglia che si chiama La Playa. La seconda, il tempio di Giove, simbolo della città, e la terza il nostro territorio bellissimo che vanta un lungomare di 4 chilometri e mezzo”.

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