Us Catanzaro 1929, confronto aperto su taglio stipendi e rinnovi contrattuali. La riforma del calcio italiano si fa attendere

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"Curva Massimo Capraro" nel derby con la Reggina
  06 maggio 2020 22:11

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

La notizia di una Riforma complessiva del calcio italiano circola ormai da giorni e non è più un mistero. Ma il presidente della Serie C, Francesco Ghirelli, boccia sul nascere l'ipotesi circolata nelle ultime ore di allargare la Serie B a 40 squadre, inglobando parte della C. 

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"Girano fake news da un po’ di ore su una presunta riforma della Serie C: si dice B1 e B2 e poi dilettantismo - ha dichiarato a Italpress - essendo una persona perbene, rispondo in modo civile: nessuna idea più fantasiosa poteva essere partorita. Non esiste semplicemente. Senza il volere e la decisione dei sessanta presidenti di Serie C non si va da nessuna parte. La Serie C non si fa invadere da predatori dell’Arca Perduta spalleggiati da qualche “cavallo di Troia” infiltrato tra di noi e disperato per il fallimento del suo progetto economico-finanziario che si gioca tutto puntando come al gioco della roulette su un solo numero. Troppo scoperto il gioco per mostrare subito la sua caducità totale. Noi faremo le riforme in accordo con il presidente federale Gabriele Gravina, mostrando il meglio di chi ragiona a sistema".

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Una dichiarazione che sa più precisazione che di vera e propria smentita e lascia intendere che la riforma con buona probabilità si farà. È indubbio che è al centro dello studio della Figc ma va studiata e realizzata con grande attenzione e lungimiranza, in piena sinergia e collaborazione tra tutte le componenti.

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Insomma, non si parla di un semplice aggiustamento ma di una sorta di rifondazione del calcio italiano che implica l’intervento dello Stato. E tutto ciò, richiede tempo per fitti confronti a più livelli e larghe intese. 

Certo, alla luce delle grandi difficoltà che sta provocando la pandemia del Codvid-19, si rende necessario un cambiamento radicale ed è inutile negarlo. Soprattutto in Serie C i presidenti dei club lamentano da molto tempo troppe uscite e poche entrate e ora che il Covid-19 ha bloccato il calcio il problema è diventato enorme.

Se tutto dovesse rimanere così il futuro sarà a tinte fosche e solo in pochi riusciranno ad iscriversi a prossimo torneo. Da qui, l’esigenza di cambiare le regole del gioco e immaginare un nuovo format anche per evitare tutta una serie di ricorsi legati ad eventuali promozioni e retrocessioni decisi sulla base di criteri che non accontentano tutti.  

Su fronte Catanzaro, dialogo aperto tra calciatori e società sul nodo contratti e taglio stipendi. L’accordo sembra essere ormai raggiunto con quasi tutti i calciatori. Con buona probabilità solo Giannone per ora pare non abbia trovato il consenso della società ma ancora non c’è nulla di ufficiale. 

Domani, intanto, attesissima Assemblea di Legapro nella quale si discuterà di tante cose, tra cui la proposta per chiedere questo campionato. Tra qualche giorno il Consiglio federale dovrà valutare.

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