di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
E dopo un lungo silenzio è il giorno della tanto attesa conferenza stampa dell’Us Catanzaro 1929. Il presidente Noto fa chiarezza su tante cose toccando una serie di tasti anche delicati, poi focalizza l’attenzione su alcuni aspetti e rilancia un progetto basato su una nuova struttura societaria che punta sull’ottimizzazione del budget e sulla scelta di un allenatore giovane, di carattere con cui condividere scelte importanti.
E attacca: “Da quando abbiamo rilevato la società non abbiamo avuto nessun secondo fine. Nessuno scopo imprenditoriale dal punto di vista del dare e dell’avere con l’amministrazione comunale. Siamo un gruppo che ha una responsabilità sociale e consideriamo il Catanzaro una componente importante del territorio”.
Poi dice: “Tante volte ci dicono che non abbiamo passione ma non è vero. Ho subito una condanna a quasi 13 mesi per non aver ragionato con lucidità proprio per la mia passione. Tre anni che sono passati velocemente. Il tempo scorre proprio perché si lavora con passione. In questo percorso abbiamo ottenuto vittorie storiche che non arrivavano da anni. Soddisfazioni enormi. Poi, la pessima tradizione dei play-off ci ha condannato. Magari il rigore di Giannone avrebbe potuto cambiare la storia. Tuttavia, la nostra esperienza è positiva. Abbiamo evitato il fallimento e dato dignità ad un club in “disuso” sportivo. Molti giocatori non volevano venire più a Catanzaro. Abbiamo fatto tesoro di tanti errori commessi e tutto è stato fatto con rettitudine, generosità, lealtà e trasparenza delle scelte ma anche con amore verso questi colori e la città”.
E osserva: “Lo sport in genere va misurato anche in tutto quello che si crea in termini di credibilità. Noi riteniamo che le gestioni serie portano risultati importanti. Il Benevento è in A dopo aver lottato tanti anni in Serie C. Vigorito ha lavorato dando credibilità alla piazza”.
E commenta: “Capisco la delusione che c’è stata per la sconfitta dei play-off ma non dobbiamo essere disfattisti. I tifosi devono tifare sempre. Abbiamo avuto una serie di problematiche legate al Covid-19. Molti imprenditori non hanno iscritto la squadra. Noi come società non c’abbiamo mai pensato eppure stiamo avendo una serie di problemi. Non l’abbiamo mai detto né per la piazza né per la storia che rappresenta questo club. Il calcio è uno sport che riappacifica e unisce. A Catanzaro spesso viene preso per dividere”.
Il presidente parla della visita al primo cittadino: “Siamo stati dal Sindaco per fare una svolta. Siamo aperti a trovare nuovi soci per rafforzare la squadra. Il Lecce è arrivato in A con 5 gruppi imprenditoriali. Abramo ha risposto che avrebbe sentito alcuni imprenditori per verificare l’interesse ad entrare in Società. Siamo felici se ne faranno parte per portare nuove risorse. Se poi c’è qualcuno che vuole rilevare l’intero pacchetto azionario possiamo fare da sponsor, ma se nessuno parla ne prendiamo atto e adottiamo le scelte sulla base delle nostre possibilità”.
E puntualizza: “Con ciò non vogliamo fare polemiche. Oggi inizia un’era nuova. La nostra Aquila volerà sempre più in alto perché ci siamo strutturati meglio rispetto agli anni passati. Il resto è chiacchiericcio da bar. Ogni tanto leggo stralci di social e mi viene da ridere perché si tratta di persone licenziate dal Catanzaro perché sospettate di rubare ai calciatori. Figure che denigrano il nostro lavoro perché sono proprietari di alberghi che hanno chiesto il doppio di quanto ci chiedevano gli altri. Lasciamo che sfoghino le loro frustrazioni sui social. Guardiamo al futuro con passione, coerenza e continuità”.
E volta pagina: “Oggi presentiamo due nuove figure. Il direttore generale ha una sua funzione, una sua peculiarità. Perché dall’Appenino tosco-emiliano in su? Così evitiamo pettegolezzi, dicerie, inciuci. Ovviamente scelti non per questo ma per le grandi qualità e con un obiettivo ben preciso: Ottimizzazione del budget che non significa riduzione della qualità dei calciatori ma sostenere i conti nel migliore dei modi. E poi, fare un percorso con un allenatore giovane: il cerchio si è ristretto a due nominativi. Un tecnico forte caratterialmente da resistere a curve calde e che abbia vinto. Non perché chi ha vinto garantisce la vittoria. La Reggio Audace con un budget molto basso ha espresso un bel gioco salendo meritatamente. Vincono Alvini a Reggio Emilia, Italiano a Trapani, Caserta l’anno passato a Castellammare”.
Il dg Diego Foresti: “Ringrazio il presidente e la famiglia Noto. Sono felice di essere venuto in questa piazza che ho sempre sognato. Ho sempre visto Catanzaro come un obiettivo a cui arrivare. Sono onorato di venire in questa magnifica città. So che è una piazza difficile con una tifoseria che ho sempre sognato. Con il presidente Noto sono 3 anni che ci frequentiamo in Lega e ora è sfociato questo matrimonio. Difficile trovare una proprietà che fa gli stessi sacrifici. Questa è una fortuna che dovrò sfruttare. E’ un onore. Purtroppo per i miei collaboratori il lavoro viene prima di tutto. Spero di continuare nel mio cammino professionale. Per vincere serve l’appoggio di tutti. Non serve solo la rosa importante che già c’è”.
Il ds Massimo Cerri: “Sono molto orgoglio di essere qua ma non dico che è un punto d’arrivo ma una bella responsabilità che assumo volentieri. Il calcio per me è stata la mia vita. Darò tutto me stesso per questa società che si sta strutturando e ha un programma e dobbiamo dare tutti il nostro piccolo contributo: giornalisti e tifosi. Quando sono entrato in questa sede e ho visto la storia del Catanzaro ho notato una foto dove ci sono 3 miei compagni di squadra: Maldera, Vichi e Vignando. Vogliamo che i nostri giocatori sentano l’importanza della maglia che indossano. Devono sentire di fare qualcosa di importante. Se fai capire ai tifosi che hai dato tutto la gente starà dalla nostra parte. Il Catanzaro ha una credibilità altissima a livello nazionale e gli manca solo la categoria. E’ importante costruire la società. Uno sguardo lo daremo al settore giovanile. Carmelo Moro è un grande professionista e ha la maglia stampata addosso. Se ci saranno ragazzi bravi faremo in modo di farli giocare”.
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